Sanità

feb112016

Abusivismo, Gizzi: fatto grave, ma no a lezioni di professionalità a comunali

Abusivismo, Gizzi: fatto grave, ma no a lezioni di professionalità a comunali
Lezioni di professionalità e garbate tirate d'orecchie, di cui le farmacie comunali italiane non hanno bisogno, e una serie scompostezze, francamente evitabili. Così Venanzio Gizzi presidente di Assofarm definisce le reazioni arrivate da più voci della categoria in seguito all'episodio di abusivismo professionale denunciato da un'inchiesta della trasmissione televisiva Striscia la notizia nella farmacia comunale di Garbagnate in cui un commesso dispensava farmaci, accompagnando l'atto con consigli e indicazioni di natura sanitaria. «Siamo di fronte ad un fatto assai grave, che formalmente si configura come abusivismo professionale, perché un commesso non è un farmacista» precisa Gizzi «ma che più sostanzialmente mette a repentaglio la salute del paziente». E aggiunge: «In fatto di professionalità, le farmacie comunali italiane non hanno bisogno né di lezioni né di garbate tirate d'orecchie da parte di nessuno. Il consiglio della presidente di Federfarma Annarosa Racca rivolto ai farmacisti comunali (nel corso di un video messo online da socialfarma.it, ndr.) "di stare più attenti" al fine di evitare in futuro il ripetersi di quanto recentemente accaduto a Garbagnate, viene pertanto cortesemente archiviato». Secondo Gizzi nel dibattito che il caso ha generato si registrano «una serie di scompostezze francamente evitabili». E chiarisce: «Mentre i vertici dell'azienda che gestisce le farmacie comunali di Garbagnate ha hanno subito dichiarato il loro impegno a far luce sull'accaduto, seguiti da dichiarazioni simili dell'Ordine dei Farmacisti di Milano, Conasfa si è lanciato in una ridicola richiesta di dimissioni dell'amministratore unico di Asm e del sindaco di Garbagnate». L'illecito, spiega Gizzi, «è da ricondursi a comportamenti individuali di alcuni dipendenti, non ad una dimensione organizzativa della quale sarebbe responsabile chi amministra la società». E chiude ricordando come «la cronaca degli ultimi anni ha più volte registrato varie forme di illecito prodotte da farmacisti privati, ma Assofarm non si è mai sognata di partire da questi fatti per dare consigli deontologici all'intera categoria dei titolari di farmacia e ai loro dipendenti. Le singole violazioni della legge e delle norme deontologiche vanno certamente combattute, anche per riaffermare una situazione generale ancora molto positiva: la farmacia italiana, privata o pubblica che sia, gode certamente di ottima salute professionale. Evitiamo quindi distinguo basati sulla proprietà delle farmacie, e concentriamoci tutti insieme sul mantenimento di alti standard qualitativi della dispensazione del farmaco».

Simona Zazzetta
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