mag22016
Aderenza terapeutica, Osservatorio Bocconi: farmacista figura chiave nelle cronicità. Anche per sanità privata
Come un medico può risolvere una malattia, il farmacista è la vera figura in grado di garantire l'aderenza alla terapia dei pazienti. E la compliance è d'altra parte è il grande obiettivo delle sanità: non solo Servizio sanitario nazionale ma anche assicurazioni mutue fondi integrativi e persino industrie. Il messaggio emerge a Milano alla presentazione in Università Bocconi a Milano di una ricerca dell'Osservatorio consumi privati in sanità, e di un "laboratorio" cin aziende pubbliche e private.
In Italia i pazienti aderiscono sempre meno a terapie, screening, stili di vita. Come riassume
Erika Mallarini dell'Osservatorio Opcs, «cresce il numero dei sovrappeso, diminuisce la percentuale di chi si vaccina (dal 64% dell'antinfluenzale nel 2004 al 48% di 11 anni dopo) e l'aderenza media alle terapie è del 46%». Il risultato è un paese dove si guarisce meno di quanto si potrebbe. «Ma per favorire la compliance - continua Mallarini - ci sono "buone pratiche" dimostrate: automonitoraggio del paziente, semplificazione dei dosaggi, ruolo attivo del farmacista, confezioni promemoria, empowerment del paziente ed incentivi finanziari». Ora, accanto ad assicurazioni e fondi sanitari individuali come Pruhealth in Gran Bretagna, che rimborsano parte della polizza a chi smette di fumare e regalano abbonamenti in palestra a chi segue le terapie, e ad industrie che sperimentano la presa in carico degli outcome di salute, come Emea (apparecchiature per dializzati) che monitora l'emoglobinemia del paziente nefropatico contribuendo a razionalizzare le terapie, startup e farmacisti si alleano per favorire App e programmi di formazione che aiutano la compliance dei pazienti cronici.
È il caso di Federfarma Piemonte che per il suo progetto ha portato a formare 3.500 tra titolari e collaboratori nelle farmacie piemontesi. Il dato da cui parte Federfarma è che per la Bpco la non aderenza alle terapie supera mediamente l'80%, per le statine si avvicina al 60%, e per gli antidepressivi al 50%. «Il foglietto illustrativo del farmaco contro la Bpco contiene l'equivalente di più pagine A4 a fronte di un paziente anziano che ha bisogno di indicazioni semplici e se usa male il device non ne sortisce effetti e lo mette da parte», spiega Massimo Mana presidente di Federfarma Piemonte. «Ma è sufficiente mandare il paziente a casa con il prodotto preparato per l'uso e si riduce la mancata compliance». Il progetto di Federfarma Piemonte si rivolge anche a diabetici, scompensati e dislipidemici. «Sul diabete -dice Mana- l'idea è di fare prevenzione prima ancora che la patologia si manifesti, individuando e monitorando i soggetti a rischio di diventare pazienti. Sono stati inoltre realizzati questionari per monitorare l'aderenza alla terapia di tutti i cronici con domande mirate, come quella se nell'ultimo mese abbiano dimenticato di assumere qualche pastiglia. Prossimo passo sarà un'App che trasforma le indicazioni del medico di famiglia in alert su telefonino su dosi e tempi e modalità più opportune nell'assunzione di uno o più farmaci per i nostri clienti». Mana non nasconde che è dura coinvolgere i medici di famiglia.
Ma i progetti procedono, e un'App ancora più avanzata è stata appena lanciata dalla startup Carepy il cui responsabile
Davide Sirago ammette: «Se ci limitiamo a inserire le indicazioni del bugiardino nell'applicazione che segnala al paziente sullo smartphone quando prendere il farmaco, non otteniamo l'aderenza a lungo termine. Per quest'ultima, occorre coinvolgere il farmacista che vede anche i familiari dei pazienti, e può personalizzare le indicazioni. Nella nostra sperimentazione, il 20% dei farmacisti ha preso confidenza al punto che si sono impennate le vendite di alcuni medicinali per le cronicità, che prima i pazienti non assumevano a loro rischio e pericolo. Il terzo attore da coinvolgere è il medico di famiglia, poiché quando si scopre, calcoli alla mano, che il paziente non aderisce alla terapia, il rapporto di fiducia può avere un ruolo fondamentale nell'ottimizzare la cura».
Mauro Miserendino