Telemedicina
10 Aprile 2024 Le farmacie della provincia di Vicenza partecipano a un progetto europeo sull’impatto della telemedicina su cura, diagnosi ed equità di accesso ai servizi, offrendo le visite cardiologiche e otorinolaringoiatriche
Le farmacie della provincia di Vicenza partecipano a un progetto europeo sull’impatto della telemedicina su cura, diagnosi ed equità di accesso ai servizi, offrendo le visite cardiologiche e otorinolaringoiatriche di controllo per pazienti cronici. L’iniziativa rientra nel progetto internazionale “CARES” del programma Interreg Europe, che prevede la cooperazione tra le autorità pubbliche di 8 regioni europee al fine di scambiare esperienze e migliorare i documenti politici chiave per l'uso diffuso della teleassistenza e servizi di telemedicina. Il piano è coordinato dall’autorità sanitaria di Kujawsko-Pomorskie della Polonia e coinvolge anche Francia, Danimarca, Svezia, Spagna e Croazia e in Italia parte nell’Usl Pedemontana veneta.
I servizi offerti nelle farmacie
Secondo l’accordo tra Regione, Federfarma Vicenza e Farmacieunite, spiega la stampa locale, l’Usl Pedemontana fornirà alle farmacie di Bassano aderenti all’iniziativa (finora 30) l’attrezzatura per il video-collegamento tra il paziente e gli specialisti ospedalieri, oltre alle strumentazioni necessarie alla misurazione a distanza di parametri indispensabili alla valutazione clinica, come l’elettrocardiogramma, la tecnologia per auscultare cuore e polmoni, per misurare la pressione o rilevare eventuali infiammazioni o malattie a gola e orecchie. Il farmacista agevolerà il collegamento e accoglierà l’utente in uno spazio predisposto.
L’attività parte dopo i due anni di sperimentazione della telemedicina in farmacia, sempre da parte dell’Usl Pedemontana, per un totale di 3.169 accertamenti più semplici avvenuti in 69 presìdi su 115. “Vogliamo avvicinare i servizi al domicilio di una categoria debole come i pazienti cronici, che hanno bisogno di controlli frequenti e così sceglieranno la farmacia a loro più comoda — spiega il direttore generale dell’Usl Carlo Bramezza- - È importante per un territorio molto ampio e comprensivo della montagna. La telemedicina contribuisce anche a ridurre le attese perché, pur impiegando gli stessi specialisti che visitano in ospedale, permette una gestione più versatile in particolare degli spazi e del personale a supporto del medico. E agevola la cooperazione tra le équipe di diversi ospedali senza spostarle”.
“Siamo all’opera con la Regione e l’Usl per rendere permanenti questi due tipi di visite in telemedicina”, commenta Daniela Giovanetti, presidente di Federfarma Vicenza. “La mission delle farmacie sta cambiando — dice Nicola Zerbinato di Farmacieunite — ormai sono parte attiva nei servizi di assistenza ai cittadini”.
Telemedicina nelle aree montane
L’obiettivo è agevolare l’accesso ai controlli periodici di anziani e residenti in aree montane, più in difficoltà a raggiungere l’ospedale, e accorciare le liste d’attesa. Sulle prescrizioni delle visite in telemedicina non sarà apposta dal medico la priorità e quindi non andranno a intasare le classi D (prestazioni da erogare entro 30 giorni) e P (60 giorni). Inoltre, l’accertamento sarà affidato al medico curante, ma risparmierà la presenza di un infermiere e ridurrà i tempi dei convenevoli e nei quali il paziente deve svestirsi e rivestirsi (lo farà prima e dopo il collegamento). Inoltre, come spiega Antonio Iavernaro, direttore facente funzione della Cardiologia al San Bassiano, il paziente “non dovrà aspettare il referto, che spediremo in via telematica o che il farmacista potrà stampare sul momento, né il piano terapeutico o la prescrizione di farmaci, operazioni eseguibili in telemedicina”.
“In caso di necessità di altri farmaci, attraverso la ricetta dematerializzata potranno essere subito ritirati nella stessa farmacia, con ulteriore risparmio di tempo per il paziente. Il quale potrà inoltre inviarci in via telematica l’esito degli esami del sangue nel frattempo effettuati, o potrà farlo il farmacista. Così facendo libereremo gli ambulatori dalle visite eseguibili sul territorio, riducendo le attese in ospedale. Noi specialisti dovremo selezionare i pazienti idonei alla telemedicina — completa Iavernaro — quindi nessuna prima visita né urgenza ma, per esempio nel mio settore, soggetti con scompenso cardiaco o cardiomiopatia ischemica stabili e già in terapia”. Il ticket, se previsto, andrà pagato prima all’Usl, ma di solito i cronici sono per la gran parte esenti.
https://www.interregeurope.eu/cares
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