mag212014
Aifa identifica farmaco per algodistrofia, Ema perfeziona terapia anti Hcv
Con pubblicazione in Gazzetta ufficiale lo scorso febbraio, l’Agenzia italiana del farmaco ha concesso una importante estensione alle indicazioni d’uso di neridronato (Nerixia di Abiogen Pharma). In seguito ai risultati di uno studio multicentrico nazionale, al quale ha partecipato anche l’equipe di Massimo Varenna del DH di reumatologia del Centro per la diagnosi e terapia per la cura dell'osteoporosi e delle malattie metaboliche dello scheletro dell’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano, l’agenzia ha autorizzato l’impiego di neridronato negli adulti per il trattamento dell’algodistrofia. L’autorizzazione riguarda la confezione da 2 fiale, contenenti 100 mg concentrato per soluzione per infusione, che è classificata in fascia H e soggetta a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti - internista, ortopedico, oncologo. «Dal punto di vista fisiopatologico il neridronato» spiega Varenna «grazie alle elevate concentrazioni raggiunte nella sede patologica, è in grado di contrastare attraverso vari meccanismi l’edema midollare che è una frequente manifestazione della malattia, migliorando rapidamente il trofismo scheletrico e riducendo di conseguenza i sintomi» tanto che «lo schema terapeutico sperimentato nello studio ha dato come risultati la netta riduzione sia della sintomatologia dolorosa, che dei segni locali di infiammazione, fino alla remissione completa della disabilità a livello della sede di malattia». L’algodistrofia è considerata una malattia rara, più frequente nelle donne, e può portare a disabilità permanente se non diagnosticata e trattata per tempo: in questo contesto la validazione da parte dell’Aifa dovrebbe evitare ai pazienti di incorrere in approcci terapeutici non altrettanto efficaci. Approvazione centralizzate europea per simeprevir (Olysio di Janssen-Cilag international e Medivir AB) per la terapia dell’epatite cronica C genotipo 1 o 4, in pazienti adulti con epatopatia compensata (inclusa la cirrosi), mai sottoposti al trattamento o pretrattati con duplice terapia, in associazione a interferone pegilato e ribavirina. Inoltre simeprevir è autorizzato come parte di un regime di 12 settimane, solo orale e senza interferone, con o senza ribavirina, nei pazienti con infezione da Hcv genotipo 1 o 4 che siano intolleranti o non candidabili al trattamento con interferone. Simeprevir è un inibitore della proteasi NS3/4A di nuova generazione, in capsule da assumere per via orale in mono-somministrazione giornaliera. (E.L.)