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Politica e Sanità

19 Novembre 2019

Al via Congresso Sif, la farmacologia cambia: dalle Car-T ai farmaci per l’Alzheimer


La farmacologia sta cambiando in maniera epocale, migliaia di nuovi potenziali farmaci in sviluppo e capacità di trattare le patologie in modi diversi

La farmacologia sta cambiando in maniera epocale, con migliaia di nuovi potenziali farmaci in sviluppo, e siamo oggi in grado di trattare patologie che prima portavano sicuramente a morte.
In questo contesto si svolgerà a Firenze, dal 20 al 23 novembre, il nuovo Congresso della Società italiana di farmacologia (Sif), che sarà caratterizzato, come dice il presidente Alessandro Mugelli, da cinque parole chiave: «ricerca, innovazione, sostenibilità, appropriatezza e formazione, che danno il senso della necessità di collaborazione tra esperti diversi per produrre quella contaminazione di saperi che secondo noi rappresenta il modo corretto per affrontare il futuro».

Numerosi e di grande rilievo i temi trattati, dalle terapie geniche approfondite nella lettura inaugurale, alla personalizzazione delle terapie, la medicina di precisione, la prevenzione, l'invecchiamento della popolazione e l'aumento delle cronicità, la formazione continua e l'appropriatezza prescrittiva.
Fin dal "Seminario dei giovani" si inizierà a parlare di oncologia, argomento che verrà poi trattato in diverse sessioni del congresso.
«Oncologi e farmacologi - afferma Mugelli - devono capire come operare per incrementare il numero di soggetti in grado di rispondere alle terapie immunologiche, oggi intorno al 40%; ci sono poi altre questioni sugli aspetti della terapia personalizzata in ambito oncologico, con l'analisi di quelle mutazioni che rendono specifico ogni tipo di tumore, per poi cercare di trovare il farmaco adatto per quei soggetti che ne sono portatori. Avremo anche diverse sessioni sulle CAR-T, trattamenti innovativi per le malattie onco-ematologiche, che sembrano offrire prospettive anche nei tumori solidi».
Un altro tema di particolare attualità è quello dell'Alzheimer e delle demenze, con la ricerca in apparente difficoltà dopo che un paio di studi sono stati interrotti per futilità. «Ma pochi giorni fa c'è stato un nuovo cambiamento - riferisce Mugelli - e un'ulteriore analisi della Food and Drug Administration ha rilevato che i farmaci allo studio producono un effetto, piccolo ma positivo. Avremo un simposio dedicato a fare il punto sulla ricerca sull'Alzheimer, tenendo conto della volontà di molte aziende di continuare in questa ricerca, nonostante gli insoddisfacenti risultati ottenuti finora. Ricordiamo che ci sono numerosi studi preclinici tesi a approfondire le conoscenze sui meccanismi della malattia e oltre 500 studi clinici che stanno cercando trattamenti efficaci, non solo di tipo farmacologico. Si sta cercando un fattore di rischio alla base del fatto che alcuni sviluppano la malattia e altri no. Le cause della malattia restano ignote; si pensava una di queste fosse la beta amiloide ma, nonostante sia tuttora ritenuto un importante fattore, i farmaci che vanno a inibirne la sintesi non hanno ottenuto risultati positivi. Siamo dunque ansiosi di ascoltare i rappresentanti delle aziende che interverranno al Congresso riguardo alle ricerche farmacologiche in corso».

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