lug62017
Al via processo a titolare per truffa con fustelle. A Gorizia denuncia di abusivismo professionale
Con la prima audizione in aula, prende il via il processo che vede sul banco degli imputati dieci persone, tra cui il titolare di una farmacia e due parafarmacie a Porto Empedocle, coinvolte in un sistema di truffa che consisteva nello staccare le fustelle dai farmaci per ottenere il rimborso dal Servizio sanitario nazionale, vendendo gli stessi sottobanco. È quanto si apprendere dalla stampa locale che riporta come la vicenda giudiziaria, aperta da un'ispezione dei carabinieri del Nas nel 2014, dopo svariati rinvii dovuti a difficoltà nel comporre il collegio giudicante e problemi legati alle notifiche, vede aperto ora il dibattimento con l'audizione dei primi testi al processo per la presunta truffa nella vendita dei farmaci.
Dieci le persone imputate tra farmacisti, medici e rispettivi collaboratori con l'accusa, secondo l'inchiesta ora conclusa, di aver ideato un sistema di truffa e la presunta associazione a delinquere avrebbe avuto al vertice il farmacista titolare che si avvaleva della collaborazione di medici compiacenti da cui ricevevano ricette all'insaputa dei loro assistiti. Il farmacista che nell'aprile del 2014 era finito agli arresti domiciliari, utilizzava poi i suoi punti vendita per vendere abusivamente farmaci privati dei bollini. Nella sua dichiarazione, il luogotenente del Nas Lorenzo Stabile ha spiegato di aver trovato all'interno di una delle due parafarmacie alcuni farmaci di tipo A e dei farmaci senza fustelle e ricette precompilate con la firma dei medici. Nei guai anche il titolare di una farmacia di una frazione in provincia di Gorizia, denunciato per la vendita di farmaci senza la presentazione della ricetta obbligatoria e dispensazione dei farmaci da parte di personale non abilitato: farmacia sotto sequestro e titolare sanzionato.
L'attività svolta dai Nas di Udine, svoltasi in borghese, fa parte di una verifica a campione nell'ambito del monitoraggio delle farmacie e, come spiegato dal capitano Gentilini, rientra nei compiti istituzionali dei Nas, che hanno competenza per il Friuli Venezia Giulia. I militari, si apprende dalla stampa locale, in borghese si erano mimetizzati mettendosi in coda tra i clienti e avevano osservato comportamenti anomali tanto da ripetere l'operazione per accertare se la circostanza constatata non fosse stata un episodio isolato. In questo modo i militari hanno raccolto, invece, elementi sufficienti per sostenere l'ipotesi di accusa nei confronti del farmacista nei giorni scorsi l'indagine è culminata nella chiusura dell'attività con la notifica della denuncia.
(SZ)