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Politica e Sanità

23 Marzo 2018

Amazon, spinge il settore. In Uk il dibattito si apre: sicurezza, occupazione e opportunità per le farmacie


La Amazonisation del settore, brutalmente tradotta dall'inglese in amazonizazione o parafrasata in influenza del colosso dell'e-commerce sul sistema farmacia tradizionale, sta generando un ampio dibattito in Inghilterra dove, dagli stessi vertici del Governo, arrivano input che invitano le farmacie di comunità ad allontanarsi dal modello di business tradizionale per usare soluzioni di scala, basate su tecnologia digitale e a spostare online alcuni servizi offerti ai cittadini.
A occuparsene non per la prima volta, è la rivista inglese Chemist+Druggist (C+D) che ha pubblicato un lungo articolo a riguardo, nell'ambito della Internet pharmacy week.
A guidare le scelte del settore, emerge dal dibattito, sono state le mosse più o meno definite di Amazon, soprattutto quelle delle grandi catene di farmacie: non sorprende, si legge nell'articolo, che i più grandi gruppi siano stati veloci nel "saltare sul carro del digitale". Qualche esempio. Lloydspharmacy ha lanciato Expert Health Limited, che opera come Online Doctor, mentre Boots gestisce la sua clinica online da diversi anni. Well pharmacy, ma anche Superdrug, hanno annunciato il lancio di un proprio servizio per farmaci da prescrizione online, poiché sembra soddisfare le "aspettative dei consumatori". La farmacia online MedExpress ha presentato all'Autorità per l'aviazione civile una licenza per l'utilizzo di droni per la consegna di medicinali.

Gli esperti si domandano se questo può essere il modello adottato dalle farmacie "di mattoni". I rappresentanti dei farmacisti inglesi hanno, dal canto loro, segnalato le criticità di questa deriva. Leyla Hannbeck, a capo della National pharmacy association (Npa) ha ricordato che «ci sono profondi benefici clinici nelle interazioni faccia a faccia tra pazienti e operatori sanitari. Il contatto umano nel settore sanitario non deve mai essere perso - ha aggiunto. «Le consegne generiche fatte dai droni sono una realtà non molto lontana, ma la consegna di farmaci tramite drone rappresenta una sfida normativa molto più grande». Secondo Sandra Gildey (Royal Pharmaceutical Society) ignorare il salto digitale in corso «come professionisti, è un po' a nostro rischio e pericolo, perché in fin dei conti si tratta di una scelta del consumatore» ma afferma di credere ancora nel modello comunitario della farmacia, in fondo, dice, «non c'è nulla che sostituisce il parlare con un farmacista faccia a faccia, e senza questo il lavoro della farmacia di comunità non offre un servizio completo. Non può esserci la stessa relazione con un call center». La stessa National pharmacy association ha rilevato in un sondaggio su 1.000 persone, che il 93% degli anziani, forti fruitori dei servizi in farmacia, sono contrari a uno spostamento verso la vendita di farmaci online. Senza distinzione dell'età la quota scende al 69% ma risale all'87% la quota di chi considera le farmacie di mattoni, "il modo migliore per ottenere assistenza sanitaria, rispetto all'online" (il 99% degli over-55).
Resta comunque il tema dei posti di lavoro: la Pharmacists' Defence Association avverte che la crescita del digitale potrebbe ridurre il numero dei ruoli disponibili nel settore: «È già un mercato difficile - afferma Mark Pitt della Pda - e potrebbe esserci una contrazione dei posti di lavoro disponibili. Ma la cosa importante è la sicurezza dei pazienti» e riferisce di casi in cui sono stati recapitati i farmaci sbagliati a pazienti che li avevano ordinati online.
L'articolo si conclude con una riflessione sul punto di non ritorno, cioè quando "andare online diventerà inevitabile", e c'è una discussione sul fatto che il punto di non ritorno si avvicini da anni. Mark Robinson dell'Npa prova a evidenziare gli aspetti positivi: «Non penso che il futuro per la farmacia della comunità sia deprimente. Ma è un futuro diverso, meno coinvolto nel dispensare farmaci. Dispensare è come essere sul Titanic e sta lentamente affondando ed è necessario saltare giù la nave». E vede nel passaggio all'ordinazione online una possibilità per liberare spazio per offrire nuovi servizi. Altre opportunità potrebbero arrivare dalle App che consentono ai pazienti di inviare messaggi al proprio farmacista: potrebbero migliorare la comunicazione, aiutando le farmacie per esempio a raccogliere indirizzi e-mail e numeri telefonici essenziali per il commercio online. Potrebbero esserci anche soluzioni di collaborazione con Amazon, azzarda un altro membro dell'Npa: «Sappiamo che l'ultimo miglio è il più costoso, quindi perché non utilizzare le farmacie come punti di raccolta? In cambio, le farmacie potrebbero ottenere l'accesso all'e-commerce, la parte del trading online che è più difficile per le piccole imprese, a causa della sua complessità e dei costi. Se pensiamo in modo creativo a questa cosa, non è così spaventoso come sembra».

Simona Zazzetta

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