Sanità

mar12011

Anifa, in calo l’automedicazione. Meno 3,8% nel 2010

In calo le vendite dei farmaci senza obbligo di prescrizione: nel 2010 sono state circa 318 milioni le confezioni acquistate in Italia, con una flessione del 3,8% rispetto all'anno precedente, per un giro d'affari di 2.212 milioni di euro (+0,4%). Lo rende noto Anifa, l'Associazione nazionale dell'industria farmaceutica dell'automedicazione aderente a Federchimica, sottolineando che sulla contrazione delle vendite ha inciso il ritardo, rispetto alle previsioni, della stagione influenzale. Complessivamente, il comparto dei farmaci senza obbligo di prescrizione ha costituito nel 2010 il 17,4% del mercato farmaceutico complessivo a volumi e l'11,4% a valori. All'interno della categoria, i farmaci di automedicazione (Otc) - precisa l'Anifa - rappresentano il 74,2% con 236mila confezioni vendute (in diminuzione del 2,1% rispetto al 2009) e una tenuta dei fatturati (+1,2%) per effetto dell'introduzione di nuovi prodotti da switch centralizzati. Più forte invece la flessione per i farmaci Sp, quelli per i quali non è possibile fare pubblicità, che hanno in parte risentito della diminuzione di vendite di farmaci per tosse e raffreddore - che rappresentano circa il 45% del totale delle confezioni - e di alcuni switch di prodotto da Sp a Otc.  Con riferimento alle classi terapeutiche, fatta eccezione per i prodotti per il sistema riproduttivo il 2010, sempre secondo i dati Anifa, si caratterizza per una contrazione generalizzata dei volumi. La più rilevante in termini di quota di mercato resta quella dei farmaci per le malattie da raffreddamento che ha fatto registrare però un calo del 5,6% nei consumi (109 milioni di confezioni) per un giro d'affari di 687 milioni di euro.


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