Sanità

giu42012

Anpi: il reddito dei titolari non si è ridotto nel 2010

I farmacisti titolari nel 2010, nonostante la crisi economica, non hanno visto ridursi il reddito come la maggior parte degli italiani. Risponde così Massimo Brunetti, segretario nazionale dell’Associazione nazionale parafarmacie (Anpi) all’appunto che Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha mosso ai dati del dipartimento delle Finanze sui redditi medi (si veda Farmacista33 dell’1 giugno), che collocano la categoria al secondo posto in Italia dopo i notai. «Dai dati sintetici» fa sapere Brunetti «emerge come il reddito medio dei titolari di farmacia (109,7 mila euro) ha visto un incremento di circa 2 mila euro rispetto al 2009 (107,7 mila euro). In questo quadro risulta incomprensibile la nota di Federfarma nella quale si afferma che da oltre dieci anni i redditi delle farmacie appaiono calanti». Nemmeno convince l’Anpi il secondo appunto della Federazione secondo cui il reddito sia più correttamente riferito alla farmacia, da intendersi come impresa: « La pubblicazione» continua l’Anpi «distingue poi le imprese di persone (11.519) da quelle di società di persone (3.709) e dalle società di capitale (328). Con riferimento alle farmacie con titolare una persona fisica (un solo farmacista) che sono numericamente la quasi totalità, anche in questo caso il reddito rimane pari a 109,2 mila euro, mentre altre sono le valutazioni per le farmacie di società, per le quali le analisi sono certamente più articolate».


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