nov82019
Antibiotici, Ocse: Italia riduca le prescrizioni e si prepari alla gestione di popolazione anziana
L'Italia dovrebbe ridurre la prescrizione eccessiva di antibiotici che superano del 50% la media, l'appello lanciato da Ocse
L'Italia riduca la "prescrizione eccessiva di
antibiotici" che nelle cure primarie superano del 50% la media dei paesi dell'
Ocse. A lanciare l'appello al nostro Paese è proprio l'Ocse che nell'ultimo rapporto 'Health at a glance' afferma che, in Italia, "la prescrizione di antibiotici attraverso i servizi territoriali è la seconda più alta fra i paesi Ocse, contribuendo potenzialmente a tassi più elevati di resistenza antimicrobica".
Inoltre, sottolinea la necessità di "preparare il sistema sanitario per una popolazione in rapido invecchiamento", alla luce anche delle possibili carenze future del personale sanitario.
La quota di medici di età compresa tra 55 o più anni è il più alto nell'Ocse, che potrebbe condurre a una forte carenza futura nella forza lavoro sanitaria. L'analisi del rapporto rivolta all'Italia segnala che "a fronte di una spesa sanitaria inferiore alla media, l'Italia ha la quarta più alta aspettativa di vita fra i paesi Ocse, 83 anni alla nascita. Pochi italiani muoiono prematuramente, con 143 decessi per 1000 persone per cause prevenibili, rispetto a una media Ocse di 208.
Meno del 6% delle persone valuta la propria salute 'non buona', rispetto a una media Ocse dell'8,7%": "Gli italiani - prosegue l'organismo internazionale per lo sviluppo e la cooperazione economica - hanno generalmente stili di vita sani. Il consumo di alcol è basso, e l'Italia ha la percentuale più bassa di 'bevitori dipendenti' nei paesi Ocse. Anche la percentuale di adulti in sovrappeso o obesi è relativamente bassa (46%, rispetto alla media Ocse del 56%). Tuttavia, la percentuale di bambini in sovrappeso è la seconda più alta nei paesi Ocse". Inoltre, sempre in Italia, "un adulto su cinque fuma giornalmente".