mar212019
Antibioticoresistenza, al via SPiNCAR: obiettivo è allinearsi con paesi virtuosi entro 2021
Scende lievemente l'antibiotico-resistenza dello Streptococcus pneumoniae alla penicillina e all'eritromicina ma resta invariato, rispetto allo scorso anno, il numero di infezioni dovute a Klebsiella pneumoniae multiresistente, che sono circa 2 mila ogni anno e un terzo delle infezioni legate alla resistenza agli antibiotici di tutta Europa avviene ancora in Italia. Circa 500mila persone ogni anno contrae un'infezione ospedaliera e la maggior parte di queste sono dovute a germi resistenti agli antibiotici come Klebsiella o Stafilococco con una spesa di 300 milioni di euro. Questi i dati, da primato europeo negativo, emersi nel corso della presentazione, oggi a Roma nella sede dell'Istituto Superiore di Sanit, di un nuovo progetto per contrastare l'antibioticoresistenza che diventa operativo da oggi.
Si chiama SPiNCAR, Supporto al Piano nazionale di contrasto antibioticoresistenza, un sistema operativo del Servizio sanitario nazionale per sviluppare gli obiettivi fissati dal Piano nazionale di contrasto dell'antimicrobico-resistenza (Pncar) voluto dal Ministero della Salute fissando gli standard di sicurezza per tutte le strutture sanitarie.
Il progetto prende il via oggi nel corso del convegno "Implementare il Piano Nazionale per il Contrasto all'Antimicrobico Resistenza nel Servizio Sanitario Nazionale: standard minimi e miglioramenti continui".
Obiettivo del piano, spiegano
Claudio D'Amario e
Stefania Iannazzo, della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, «attraverso questo sistema, e con un approccio One Health, è arrivare a marzo 2021 con percentuali più vicine a quelle di Paesi Europei più virtuosi oltre che ad una maggiore consapevolezza nei cittadini dell'importanza dell'uso appropriato degli antibiotici».
«Con questo Sistema iniziamo ad agire affrontando il problema dell'uso appropriato degli antibiotici negli ambiti umano, animale e ambientale nell'ottica cosiddetta "One Health" - afferma
Silvio Brusaferro, Commissario dell'Iss e coordinatore dell'Unità di Ricerca di Udine - Svilupperemo, condividendoli, standard ed indicatori che potranno supportare le regioni e le aziende sanitarie nel raggiungere gli obiettivi del piano nazionale. Lo strumento mira prioritariamente a ridurre le differenze esistenti tra le regioni ma anche quelle esistenti all'interno della stessa Regione favorendo il coinvolgimento di tutti gli attori: professionisti, cittadini, imprenditori. Il panel di ospiti internazionali presenti oggi è un forte segnale di attenzione agli sforzi del nostro paese. Grazie alla piattaforma gestita e coordinata dall'ISS, si potranno seguire i progressi in tutto il territorio nazionale».
Esiste poi, secondo il Report dettagliato pubblicato da
Rete di Sorveglianza AR-ISS cambia da area a area nel Paese una variabilità nella diffusione dei germi multiresistenti tra le diverse aree del Paese. « La Klebsiella resistente ai carbapenemi, per esempio - spiega
Annalisa Pantosti del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità - è più diffusa al Centro Sud mentre nel Nord vi è invece una maggiore prevalenza di Stafilococco Aureo, resistente alla meticillina. Le persone più a rischio sono i maschi e le persone in età avanzata. Solo un'azione omogenea in tutto il Paese è in grado di diminuire contemporaneamente queste infezioni e la mortalità ancora alta ad esse correlate».
Punto di partenza delle azioni portate avanti all'interno del Sistema sarà una piattaforma informatica, coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità, nella quale saranno inseriti i risultati sull'applicazione degli standard che permetterà di capire sia lo stato attuale sia i progressi del programma. «Alcune Regioni hanno già iniziato a lavorare in questa direzione per contrastare questo che è uno dei più importanti rischi per la Salute Pubblica - afferma
Maria Luisa Moro, Direttore Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale Emilia-Romagna - Il principale compito che porteremo avanti attraverso il Sistema sarà soprattutto quello di promuovere la diffusione di buone pratiche di dimostrata efficacia in tutto il resto del Paese e agire in modo coordinato per diminuire l'antibiotico-resistenza e rendere più sicure le cure ma anche le comunità».
Il problema è prioritario per il ministero - ha sottolineato il sottosegretario alla Salute
Armando Bartolazzi -. È la prima volta che viene avviato un progetto operativo di questo genere, che ha bisogno del supporto di tutti, dal governo ai cittadini. La crescita della consapevolezza sul problema è il cardine».