OMEOPATIA

gen172011

Antimalarici omeopatici, scandalo in Gb

 di Elisabetta Lucchesini

«Deprecabile e irresponsabile» così la fondazione Sense about science ha bollato la decisione di non intervenire contro quei farmacisti le cui farmacie offrivano alternative omeopatiche ai farmaci antimalarici. In realtà la decisione, presa dal General pharmaceutical council, l’ente regolatorio con compiti analoghi ai nostri ordini dei farmacisti, che ha ereditato le pratiche prima gestite dalla Royal pharmaceutical society of Great Britain (Rpsgb) giunge con molto ritardo. I fatti contestati risalgono al 2006 e nel frattempo, a quanto riferisce l’ufficio legale del Gpc, sono state svolte le opportune indagini, ispezioni comprese, e sono state intraprese adeguate azioni correttive. Attualmente quindi non ci sarebbero più gli estremi per ravvisare la necessità di radiare o sospendere i farmacisti coinvolti. A confermare che la situazione è sotto controllo anche le dichiarazioni della Medicines and healthcare products regulatory agency (Mhra) che assicura che negli ultimi anni sono stati ritirati dal commercio tutti i prodotti omeopatici utilizzati per la profilassi malarica e il trattamento del cancro. Ma secondo la fondazione, che si occupa di sostenere un dibattito scientifico trasparente e aperto in tema di sanità pubblica, ci sarebbe ancora almeno una farmacia che continua a vendere ai viaggiatori “vaccini” omeopatici per difterite, malaria, poliomielite, tifo ed encefalite. La prossima mossa tocca al Gpc.


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