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giu292016

Antipertensivi a confronto per incidenza di anomalie in conduzione cardiaca

Antipertensivi a confronto per incidenza di anomalie in conduzione cardiaca
L'antipertensivo lisinopril si associa a un minor rischio di anomalie della conduzione cardiaca, secondo i risultati di studio pubblicato su Jama Internal Medicine e coordinato da Gregory Marcus, della University of California San Francisco, che assieme ai colleghi ha svolto un'analisi post-hoc dei dati di Allhat, Antihypertensive and lipid-lowering treatment to prevent heart attack trial, uno studio cui hanno preso parte oltre 21.000 individui sopra i 55 anni con ipertensione arteriosa e almeno un altro fattore di rischio cardiaco. I pazienti, seguiti in media per cinque anni, erano stati assegnati in modo casuale a ricevere amlodipina (n=5.736), lisinopril (n=5.542) o clortalidone (n=9.726), cui era stata aggiunta pravastatina nei soggetti con iperlipidemia a digiuno. A conti fatti, 1.114 partecipanti hanno sviluppato difetti di conduzione: in 389 casi era un blocco di branca sinistro (Bbs), in 570 casi un blocco di branca destro (Rbbb) e in 155 un ritardo di conduzione intraventricolare.

«L'assunzione di lisinopril è risultata associata a una riduzione del 19% delle anomalie di conduzione incidenti rispetto a clortalidone, mentre il trattamento con amlodipina o pravastatina non è stato correlato ad alcuna diminuzione» scrivono i ricercatori, sottolineando i limiti connessi alle analisi a posteriori e la mancanza in molti partecipanti dell'Ecg basale o di follow-up. «Servono ulteriori studi determinare se e in che modo il trattamento farmacologico possa influenzare la conduzione cardiaca» concludono gli autori. «Questo è il primo studio da cui emerge che una malattia incidente del sistema di conduzione può essere prevenuta dalla terapia farmacologica, in questo caso con lisinopril» esordisce in un editoriale di commento David Maron della Stanford University in California, sottolineando che il dato è coerente con il fatto che l'inibizione dell'enzima di conversione dell'angiotensina ha effetti benefici sull'infiammazione, l'ipertrofia e la fibrosi. «Se confermata in altre popolazioni, la capacità preventiva di lisinopril sulle malattie del sistema di conduzione potrebbe avere notevoli implicazioni cliniche e di ricerca» conclude l'editorialista.
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