mar312017
Appropriatezza prescrittiva, in Emilia Romagna Ausl convocano Mmg: spesa eccessiva
Torna la bufera sulle prescrizioni in Emilia Romagna. Malgrado un accordo a febbraio che concede alle farmacie convenzionate di distribuire tra acquisti propri e distribuzione per conto medicinali prima disponibili solo nelle Ausl, alcune aziende sanitarie hanno fatto un po' di conti e si sono preoccupate. A Imola i manager hanno convocato i medici di famiglia per spiegare che la spesa prescrittiva era la più alta in regione e per ventilare sanzioni e la possibilità di un ritorno brusco di alcune specialità alla distribuzione diretta, con cui le aziende risparmiano (acquistando dalle industrie a metà prezzo). La notizia è rimbalzata dal notiziario Federfarma: sarebbero i farmacisti a fare le spese di un dietro front della Regione, dietro front che è comunque possibile a seguito degli esiti dei monitoraggi sull'andamento dei conti, previsti ogni 4 mesi dall'accordo stipulato da Regione, Federfarma ed Assofarm.
E i medici di famiglia, direttamente interessati, che dicono? «E' legittimo che l'Asl sorvegli l'andamento della spesa; meno legittimo è che ci dicano che chi di noi spende troppo rischia conseguenze penali o disciplinari. Quelle sono balle. Quanto alle conseguenze economiche, ci sono non se spendiamo troppo ma se spendiamo male, curando con criteri inappropriati», afferma Renzo Le Pera segretario Fimmg regionale. «L'Agenzia del farmaco ci colloca al 2° posto tra le regioni dove meno si spende in farmaceutica, per la farmaceutica convenzionata siamo a 103 euro procapite contro la media di 160 euro spesi per un cittadino italiano. Questo al netto dei discorsi sul peso della distribuzione diretta o per conto, che interessano da una parte le farmacie (e vero è che quando si vantano i benefici della distribuzione diretta talvolta un po' si scordano i costi fissi e di distribuzione dell'Asl, messi a bilancio con criteri diversi) e dall'altra i nostri pazienti, costretti a spostarsi e a disagi per avere il farmaco richiesto. Reggiamo persino le richieste di prescrizione degli specialisti che a volte scaricano su di noi le loro ricette anche quando sarebbero obbligati a farle loro».
«Purtroppo - considera Le Pera - talora le Asl partono da presupposti che a ben guardare sono discutibili. Ci si ventilano margini di risparmio ulteriori dal generico ma già la regione sui farmaci a brevetto scaduto passa quello al costo più basso e la differenza di prezzo con gli analoghi è a carico del cittadino, di quali risparmi parliamo? E ancora, si dice ad alcuni di noi che "iperprescrivono" rispetto a una media, ma -a parte che appunto siamo tra i più "risparmiosi" d'Italia- la media è un numero, bisogna vedere come stanno i nostri pazienti, se gli diamo il farmaco giusto al prezzo giusto e al momento giusto. La letteratura ci riporta casi di pazienti che al tasso di utilizzo attuale di alcuni principi attivi - come le statine nei diabetici e nelle patologie cardiocircolatori - sono sottotrattati. Sarei contento se le Ausl sensibilizzassero sul corretto uso dei farmaci quanto ci sensibilizzano sui numeri. Fermo restando che nessuno di noi difenderebbe un solo caso di interesse del medico, le medie hanno solo valore indicativo in una dinamica di monitoraggio».
Mauro Miserendino