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mar82016

Asa, con assunzione a lungo termine riduce rischio Ca colon retto

Asa, con assunzione a lungo termine riduce rischio Ca colon retto
L'uso regolare di aspirina si associa a un rischio ridotto di cancro colorettale, secondo uno studio appena pubblicato su Jama Oncology e coordinato da Andrew Chan della Divisione di gastroenterologia al Massachusetts General Hospital e Harvard Medical School di Boston. «Nel 2015 l'US Preventive Services Task Force aveva già raccomandato l'uso di aspirina per la prevenzione del cancro al colon-retto e delle malattie cardiovascolari negli adulti statunitensi» esordisce il ricercatore, aggiungendo tuttavia che l'associazione tra assunzione di aspirina e riduzione del rischio per altri tipi di cancro nonché il suo potenziale effetto a livello di popolazione, in particolare nel contesto dello screening, era un argomento non ancora del tutto chiarito. Partendo da questi presupposti gli autori dell'articolo hanno valutato l'uso di aspirina tra 88.000 donne partecipanti al Nurses' Health Study e 48.000 uomini arruolati nell'Health Professionals Follow-up Study. Nel corso di 32 anni di osservazione, l'utilizzo di aspirina almeno due volte a settimana è risultato associato a una diminuzione globale del rischio di cancro nonché a una riduzione specifica delle probabilità di sviluppare una neoplasia del tratto gastrointestinale e del colon. «L'aspirina va assunta regolarmente per almeno 6 anni perché il rischio di cancro si abbassi» scrivono gli autori, stimando che l'uso continuativo dell'aspirina potrebbe evitare 33 tumori colorettali ogni 100.000 persone-anno in pazienti mai sottoposti a colonscopia inferiore e 18 per 100.000 nei soggetti che hanno invece eseguito l'esame endoscopico. E in un editoriale di commento Eduardo Vilar della Divisione di prevenzione oncologica all'Università del Texas MD Anderson Cancer Center di Houston scrive: «Questi risultati sono importanti perché suggeriscono che l'uso di aspirina non solo può integrare lo screening del cancro colorettale, ma può anche avere un beneficio assoluto a prescindere dall'esecuzione dell'endoscopia, un dato che finora pochi altri studi avevano fornito».

Jama Oncol. 2016. doi: 10.1001/jamaoncol.2015.6396
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26940135

Jama Oncol. 2016. doi: 10.1001/jamaoncol.2015.6395
http://oncology.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2497876
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