Sanità

gen162017

Automedicazione, Assosalute: con meno farmaci soggetti a ricetta, più fondi per gli innovativi

Automedicazione, Assosalute: con meno farmaci soggetti a ricetta, più fondi per gli innovativi
La società italiana risparmierebbe 1,7 miliardi, da riversare sulla spesa per i farmaci innovativi, se si adeguasse agli standard dei paesi dell'Unione Europea che tolgono alla prescrizione del medico di famiglia alcuni medicinali (antiulcera, antiasma, antistaminici) per consentirne la distribuzione in farmacia come Otc. La proposta arriva da uno studio condotto da Assosalute e Ims Health e presentato dall'economista Claudio Jommi (Cergas Bocconi) in un incontro a Milano. Posta una spesa di 31 euro annui procapite per farmaci da banco in Italia - una delle più basse dell'Unione Europea benché il dato aggiornato dell'Agenzia del Farmaco indichi 39 euro - la ricerca ha immaginato che succederebbe in termini di spesa per i cittadini, e in termini di tempo risparmiato da medici di famiglia e pazienti in contatti, se si distribuissero in farmacia, parafarmacia e centri commerciali i medicinali per i quali in Italia ora c'è obbligo di prescrizione mentre in almeno un altro "grosso" paese Ue (Francia Germania Uk) non c'è. Sarebbero intanto interessati il 7% dei farmaci in fascia A a carico del servizio sanitario nazionale in volume e il 9% in valore, il 10% in volume e valore di tutti i farmaci di fascia C e il 17% in volume e 25% in valore dei farmaci Sop-senza obbligo di prescrizione che a differenza degli Otc "veri" non sono reclamizzabili sui media.

Se ci fosse lo switch per tutte queste specialità il mercato italiano degli Otc crescerebbe del 58% in volume e del 90% in valore. La spesa in più per i cittadini sarebbe 900 milioni a fronte di 844 milioni di risparmio per il Ssn (il farmacista non dovrebbe praticare gli sconti sul materiale di cui si è approvvigionato) ma sarebbe mitigata dal fatto che già oggi si versa una quota di ticket, e sarebbe compensata dal minor tempo speso dal medico di famiglia, che - valutato come mezza giornata di stipendio o pensione per ciascun ingresso in studio - potrebbe "fruttare" al sistema paese altre centinaia di milioni. Il tutto va unito ai 600 milioni che si otterrebbero dal valore ottenuto dai medici di famiglia, ove destinassero il tempo in più a pazienti complessi, teleconsulti etc. In tutto, il sistema paese risparmierebbe 1,7 miliardi di euro da riversare su capitoli delicati. La ricerca prova a valutare anche l'effetto di lungo periodo degli switch su prezzi e consumi. I primi, come accennato, aumenterebbero: la ricerca ipotizza scenari di crescita del 10 e del 30%.

E 1,7 miliardi di risparmio si confermerebbero solo prevedendo il più contenuto tra i due aumenti. Jommi sottolinea che più che una proposta è uno scenario da calare nella realtà. Agnes Regnault attribuisce la massima importanza a un processo concordato con medici e farmacisti per costruire una "rete" di informazione e formazione del pubblico, a fronte di switch più rapidi dal mondo "con obbligo di ricetta" o Sop al mondo Otc, e a fronte di un aumento dell'offerta terapeutica, ben più ampia negli altri paesi Ue. Claudio Cricelli presidente della Società Italiana di Medicina Generale, è in sintonia purché l'automedicazione non sia vista come negli anni 70, una spesa in più a carico del cittadino, ma una misura per rendere più accessibile un farmaco, fermo restando che è necessario un livello di sorveglianza del medico nell'ambito di un sistema integrato, Ssn più cittadino. Noi dobbiamo avere gli occhi bene aperti sulle fasce di popolazione che assumendo certi farmaci rischiano». Mario Melazzini presidente dell'Agenzia del Farmaco ribadisce gli stessi concetti, non nascondendosi che "Se si salta il passaggio del medico di famiglia occorre un percorso formativo dal farmacista di fiducia. Tutti gli attori della filiera vanno responsabilizzati, incluso il cittadino». Cittadino per il quale Assosalute punta su un piano di comunicazione, sulla formazione nelle scuole, su un protocollo per una pubblicità corretta sui media.


Mauro Miserendino
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