mar12018
Autonomia Regioni, in pre accordo Emilia Romagna include distribuzione diretta
Nei pre-accordi sulla cosiddetta autonomia differenziata, siglati ieri da Governo e le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, sono previsti capitoli di ambito sanitario, in particolare per l'Emilia Romagna è stata accordata la possibilità di definire le forme della distribuzione diretta dei farmaci. Comuni ai tre gli accordi sono la disposizione di una maggiore autonomia in merito alle funzioni attinenti al sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione della spesa e sulla possibilità di adottare decisioni basate sull'equivalenza terapeutica che la Regione può sottoporre all'Aifa con valutazioni tecnico scientifiche. Mentre solo per l'Emilia Romagna è stato previsto nell'allegato Salute l'art. 6 specifico per la distribuzione dei farmaci, in cui si afferma che ferme restando le funzioni istituzionali dell'Aifa, la Regione "definisce qualitativamente e quantitativamente le forme della distribuzione diretta dei farmaci destinati alla cura di pazienti che richiedono un controllo ricorrente, anche tramite il coinvolgimento delle farmacie di comunità con le quali condivide opportuni strumenti di monitoraggio dell'appropriatezza nell'uso dei farmaci; assicura l'erogazione diretta da parte delle aziende sanitarie dei medicinali necessari al trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale; dispone, al fine di garantire la continuità assistenziale, che la struttura pubblica fornisca direttamente i farmaci, sulla base di direttive regionali, per il periodo immediatamente successivo alla dismissione dal ricovero ospedaliero o alla visita specialistica ambulatoriale".
«È la prima volta che si mette una firma a un preaccordo, il prossimo Parlamento e il Governo non potranno non tener conto di questo accordo - ha affermato il presidente dell'Emilia-Romagna,
Stefano Bonaccini ricordando che la Regione non aveva fatto il referendum sull'autonomia né chiesto lo statuto speciale. «Non sono più risorse da Roma ma più risorse trattenute alla fonte per la gestione di alcune competenze - ha aggiunto - In un prossimo accordo si dovrà determinare il superamento della spesa storica per passare ai costi standard che saranno un approdo importante per tutto il Paese».
«La firma - ha detto il sottosegretario
Gianclaudio Bressa delegato per la firma dal premier Gentiloni - è frutto del lavoro avviato il 9 novembre 2017 con l'istituzione di un tavolo di negoziato tra governo, Emilia-Romagna e Lombardia e di un ulteriore confronto avviato anche con la Regione Veneto il primo dicembre. Quello di oggi è un primo passo, lascio il testimone al prossimo Parlamento e mi auguro che altre Regioni, che già dimostrano interesse, intraprendano il percorso».
(
SZ)