mag92019
Bacche di Goji, benefici all'attenzione della letteratura scientifica
Le Bacche di Goji, come tanti altri alimenti definiti superfood, sono ricche di elementi antiossidanti ma mancano prove certe dell’efficacia sull’uomo
Secondo il vocabolario Treccani un superfood è un alimento "ricco di nutrienti e capace di apportare benefici alla salute se integrato in una dieta bilanciata". Per fortuna la definizione del neologismo tende a riequilibrare alcuni falsi miti legati agli alimenti così nominati, che possono sì contenere in concentrazione elevata principi bioattivi oppure nutrienti classici (per esempio proteine o grassi insaturi), ma devono comunque essere inseriti nell'ambito di una dieta che sia bilanciata. Al di là della composizione quindi, per molti di questi cibi che alimentano un mercato importante, va chiarito il vero beneficio sulla base di considerazioni scientifiche e studi clinici sull'uomo (infatti non esistono claim sulla salute approvati relativi a questi alimenti 'integri' - ad esclusione dei claim sugli effetti fisiologici di sostanze e preparati vegetali approvati per gli integratori).
In quest'ottica parliamo delle Bacche di Goji, oggetto insieme ad altri 9 alimenti (
avocado, mirtilli, semi di chia, curcuma, zenzero, kale, noce macadamia, semi di lino, spirulina) di un'indagine promossa da Sprim e presentata durante la recente edizione di Nutrimi, forum di nutrizione pratica, a Milano. Finalità della ricerca è stata proprio quella di stilare una pagella di 10 cosiddetti superfood alla luce della più rilevante letteratura scientifica ad oggi disponibile e dei dati nutrizionali presenti nella banca dati di composizione degli alimenti dell'USDA (United States Department of Agriculture), considerando il quantitativo di nutrienti presenti per porzione, significativo se superiore al 15% del fabbisogno di un soggetto adulto sano (assunzione raccomandata per la popolazione/obiettivo nutrizionale per la prevenzione).
Bacche di Goji (
Lycium barbarum e
Lycium chinense) è il nome con cui si definiscono due specie di piante officinali asiatiche, a quelle latitudini usate per trattare diverse condizioni, tra cui la visione offuscata, il dolore addominale, la tosse secca e il mal di testa. Lanciate in Europa di recente hanno riscosso un buon successo e di loro si dice aiutino a combattere gli effetti del tempo sull'organismo. Vengono consumate fresche, essiccate o sotto forma di succo o tè. La medicina cinese suggerisce un'assunzione pari a 5-12 g.
Contengono per lo più polisaccaridi con attività antiossidante e di tipo farmacologico, in più vitamine (A in buona quantità, C, timina, riboflavina), flavonoidi, tocoferoli e composti fenolici, tutti elementi che sostengono un'importante attività antiossidante, osservata in vitro e in modelli animali. Gli effetti tuttavia, soprattutto in relazione alle malattie legate all'età, si sono visti a dosaggi molto elevati. Inoltre, sottolinea l'indagine, i dati ad oggi disponibili non chiariscono l'efficacia a livello clinico di queste bacche. "Nessun dubbio che si tratti di un frutto molto nutriente per il quantitativo di carotenoidi elevato e la presenza di numerosi composti antiossidanti, ma la mancanza di risultati consistenti da studi clinici sull'uomo non permette indicazioni specifiche. Servono ulteriori studi per definirle "alimenti anti-età", conclude l'indagine.
Francesca De vecchi
Tecnologa alimentare
Fonti
Planta medica, 76(01), 7-19.
MedlinePlus. Goji. U.S. National Library of Medicine; Updated: December 2017