Salute benessere
12 Aprile 2024Dormire poco e male è un campanello di allarme di altre patologie ma il primo step per gestire l’insonnia è fare la giusta diagnosi, in quanto ci sono 6 categorie di disturbi del sonno
Dormire poco e male è un campanello di allarme di altre patologie ma anche un fattore di rischio. Il primo step per gestire l’insonnia è fare la giusta diagnosi, in quanto ci sono 6 categorie di disturbi del sonno, per poi intervenire in primo luogo modificando gli stili di vita, a cominciare da un equilibrio tra lavoro, vita privata e sociale. A dare queste indicazioni è Giuseppe Plazzi responsabile scientifico e coordinatore dell'ambulatorio per la narcolessia e le ipersonnie dell'Istituto di scienze neurologiche di Bologna (Irccs) e presidente dell'European narcolepsy network (Eunn).
Le categorie dei disturbi del sonno
“L'insonnia è uno dei tanti disturbi del sonno - spiega Plazzi. - Sono sei le categorie fondamentali di disturbi del sonno. L’insonnia è la più frequente e con la più alta prevalenza ed incidenza, può essere cronica o di breve durata e si caratterizza da un sonno di scarsa qualità, di breve o insufficiente durata. Ma esistono anche disturbi del respiro legati al sonno, disturbi da ipersonnia diurna come l'ipersonnia di origine centrale, disturbi del ritmo circadiano, parasonnie e disturbi legati al movimento durante il sonno”.
Insonnia: si manifesta con difficoltà ad addormentarsi o frequenti risvegli durante la notte.
Disturbi respiratori del sonno (DRS): coinvolgono problemi nella respirazione durante il sonno, come l’apnea ostruttiva del sonno.
Ipersonnie di origine centrale: sono disturbi di eccessiva sonnolenza diurna causati da una disfunzione cerebrale. Tra questi, la narcolessia.
Disturbi del ritmo circadiano del sonno: coinvolgono alterazioni nei ritmi naturali di sonno e veglia.
Parasonnie: sono disturbi del sonno che possono causare risvegli parziali o comportamenti insoliti durante il sonno.
Disturbi del movimento legati al sonno: includono condizioni come la sindrome delle gambe senza riposo
Quando compaiono questi disturbi vanno, la prima cosa da fare, sottolinea Plazzi è “parlare con il proprio medico perché l'insonnia può essere, oltre ad una patologia che va comunque trattata, anche un segnale di allarme di qualcosa che non va quindi di altre patologie del nostro corpo. La seconda, fare una sorta di auto esame per individuare quali sono le cose sbagliate del proprio stile di vita che possono anche influenzare il sonno".
Lavoro incide su qualità del sonno
L’esperto si riferisce ai ritmi di vita in chi vive e lavora nelle città, incidono in modo importante sulla qualità e quantità del sonno: “All'interno della popolazione lavorativa a livello europeo circa il 30% delle persone attive fa i turni. Il lavoro da turnista incide in modo deleterio sulla qualità del sonno e anche sulla possibilità di causare delle patologie del sonno croniche. Circa il 25%-30% delle persone lavorano come turnisti sviluppano una patologia cronica del sonno, un dato estremamente elevato”.
Ma ci sono anche tutte le forme di alterazione dei bioritmi e dei ritmi circadiani “causate anche dall'inquinamento luminoso e di quello acustico con l'eccessiva stimolazione sensoriale. Sono tutti elementi che possono provocare dei disturbi del sonno e che possono incidere moltissimo sulla qualità e anche sulla quantità del sonno tanto che registriamo un'alta percentuale sia di adolescenti che di adulti che presentano ormai una privazione del sonno cronica".
Sonno di scarsa qualità e impatto sulla salute
“Il sonno è un momento di attivazione dei sistemi che archiviano i nostri ricordi, quindi per la memoria, e un momento fondamentale per il riassetto dei ritmi endocrinologici a partire dall'insulina ma anche del cortisolo. Il sonno è un momento di riadattamento del nostro sistema cardiovascolare, momento fondamentale, e quindi con la sua privazione si rischiano disturbi dell'umore, della memoria, dell'attenzione, disturbi metabolici a partire da un aumento della resistenza insulinica e quindi di contrarre il diabete, disturbi del metabolismo dei grassi e quindi un aumento del peso corporeo, disturbi legati al nostro sistema cardiovascolare con una tendenza all'aumento della pressione, all'ipertensione, e infine al sistema immunitario e alla memoria che, si sa, sono strettamente legati. In ultima analisi, un buon sonno è una garanzia per una buona difesa immunitaria. Un altro elemento è poi quello delle malattie neurodegenerative provocate da una scarsa qualità del sonno. Molti studi dimostrano come qualità e giusta quantità del sonno siano fondamentali per evitare la riposizione di proteine anomale, si chiamano proteine mal ripiegate (misfolded), che sono responsabili di tutte le forme fondamentali di disturbi neurodegenerativi che affliggono l'uomo come la malattia dell'Alzheimer e tutte le patologie a essa simili ovvero le taupatie legate all'accumulo di proteina tau nel cervello, e la malattia del Parkinson in tutte le sue differenziazioni. Quindi la pulizia del nostro cervello, durante il sonno protegge da queste patologie".
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