Biotina, Aifa: vitamina interferisce con esami di laboratorio. Risultati a rischio di errore
Biotina, l'Agenzia italiana del farmaco comunica il possibile riscontro di valori falsati in test di laboratorio a causa dell'interferenza della vitamina
L'assunzione di biotina interferirebbe con alcuni test di laboratorio, portando a riscontrare risultati erroneamente alti o bassi in indagini clinicamente rilevanti. Tali risultati potrebbero portare a una gestione non appropriata del paziente in base a una diagnosi errata. È questo il contenuto della nota dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) recante le informazioni sul rischio e sulle procedure richieste a operatori sanitari e pazienti. La biotina, ricorda la nota Aifa, è una vitamina idrosolubile del gruppo B, utilizzata nel trattamento di malattie della pelle o come supplemento vitaminico. Si tratta di una sostanza contenuta in alcuni integratori alimentari nella dose di sicurezza inferiore ai 150 mcg (forme orali) e ai 60 mcg (forme parentali).
Secondo la nota Aifa, tale sostanza interferirebbe con i metodi di analisi basati sull'interazione streptavidina-biotina, comunemente utilizzati nella pratica clinica per il dosaggio di ormoni, marcatori cardiaci, tumorali, infettivi, e per il monitoraggio di farmaci. A seconda del tipo di indagine, i valori potrebbero risultare falsamente aumentati o falsamente diminuiti, portando a una diagnosi errata con conseguente trattamento inappropriato. L'esempio riportato dall'ente di controllo è quello dei valori falsamente bassi di troponina, che potrebbero comportare una mancata diagnosi di infarto miocardico, oppure risultati falsati nell'ambito delle indagini tiroidee per il morbo di Graves. Il rischio di ottenere risultati falsati sarebbe più alto nei pazienti con insufficienza renale (concentrazioni più elevate di biotina nel sangue), con sclerosi multipla (se esposti ad alte dosi di biotina, fino a 300 mg al giorno), bambini con malattie metaboliche rare (deficit di biotinidasi, deficit di olocarbossilasi sintetasi, gangli basali sensibili alla biotina-tiamina). Nella comunicazione l'Aifa invita i farmacisti "a informare i clienti, contestualmente all'acquisto di prodotti a base di biotina come monocomponente o in associazione, in merito alla possibilità che questa influisca sulle analisi". I medici invece dovranno informarsi sull'eventuale assunzione di biotina prima della prescrizione delle analisi. In caso di utilizzo, il medico dovrà contattare il personale di laboratorio, che dovrà adoperarsi per prevenire e rilevare l'interferenza della biotina (valutare la disponibilità di test alternativi). Ma anche i pazienti, in caso di assunzione o di recente assunzione di biotina, sono invitati, prima di fare esami di laboratorio, a "informare il medico o il personale di laboratorio" e se la biotina viene assunta "per scopi cosmetici, interromperne l'uso prima possibile prima di sottoporsi ad indagini di laboratorio. In caso di assunzione di biotina a scopo terapeutico, non interrompere la somministrazione senza consultare il medico".
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