Scienza

set232010

Bpco trattata fuori dalla linee guida

Un importante studio italiano, presentato dall’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo) dimostra che esiste una distanza tra le indicazioni delle linee guida e la pratica clinica nella gestione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). I dati raccolti nello studio, chiamato Bpco3, che è stato presentato durante il Congresso annuale dell’Ers (European respiratory society) segnalano che nonostante sia una malattia sottodiagnosticata, accade che la minoranza di pazienti diagnosticati sia oggetto di una terapia talvolta troppo aggressiva. Risulta, infatti, che su circa 4.000 pazienti con diagnosi, più della metà dei pazienti classificati come lievi-moderati siano trattati con combinazioni fisse di steroidi e broncodilatatori, trattamenti attualmente indicati dalle linee guida internazionali solo per il trattamento della Bpco grave e molto grave. �Le linee guida incoraggiano l’estensione della diagnosi per raggiungere il vasto numero di pazienti attualmente ignorati� spiega Andrea Rossi, direttore Unità operativa di pneumologia dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. �Il trattamento, particolarmente con farmaci broncodilatatori, può, e forse deve, iniziare in una fase precoce della malattia e la sua complessità va modulata secondo le fasi di progressione. Non è quindi corretto prescrivere la stessa terapia indipendentemente dalla gravità. In particolare� conclude Rossi �è da evitare l’uso eccessivo degli steroidi che, in una popolazione relativamente anziana, può indurre spiacevoli effetti collaterali�.
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