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Farmaci e dintorni

16 Febbraio 2018

Bpco, tripla associazione fissa extrafine conferma superiorità vs due broncodilatatori


Secondo uno studio pubblicato su Lancet, una tripla associazione fissa extrafine, con beclometasone dipropionato, formoterolo fumarato e glicopirronia, ha ridotto significativamente il tasso di riacutizzazioni da moderate a gravi rispetto a una terapia con combinazione fissa di due broncodilatatori in pazienti con broncopneumopatica cronica ostruttiva (Bpco) sintomatica, limitazione delle vie aeree grave o molto grave, e una storia riacutizzazione nonostante terapia di mantenimento, senza aumentare il rischio di polmonite. I risultati hanno dimostrato una superiorità della tripla associazione prodotta da Chiesi anche nei parametri di funzionalità polmonare e nella qualità di vita dei pazienti valutata tramite HRQoL- St. George Respiratory Questionnaire.

«Il trattamento con la tripla associazione fissa ha inoltre dimostrato un profilo di sicurezza simile a quella dell'associazione fissa dei due broncodilatatori» dice Alberto Papi, dell'Università di Ferrara, primo autore dello studio. Sono stati infatti riferiti eventi avversi in 490 (64%) dei 764 pazienti che hanno ricevuto la tripla associazione e in 516 (67%) dei pazienti in trattamento con i due broncodilatatori. La polmonite si è verificata in 28 pazienti nel gruppo con tripla terapia rispetto a 24 pazienti nel secondo gruppo. In ognuno dei due gruppi si è avuto inoltre un evento avverso grave correlato al trattamento, disuria in un paziente con triplice terapia e fibrillazione atriale in un paziente trattato con doppio broncodilatatore. «Questo studio aiuta a colmare alcune evidenze mancanti nella gestione della BPCO, dimostrando il beneficio di una triplice terapia con associazione di corticosteroide e due broncodilatatori rispetto a una duplice terapia costituita da due broncodilatatori nei pazienti che riferiscono ancora riacutizzazioni nonostante il trattamento di mantenimento in atto. Le riacutizzazioni rappresentano un'importante misura di esito con rilevanti ripercussioni sul benessere generale e sullo stato di salute dei pazienti con BPCO» conclude Stefano Petruzzelli, Chief Medical Officer and Head of Global Clinical Development, Chiesi Group. Questi dati saranno presentati anche all'Annual Meeting of the American Thoracic Society 2018 a San Diego, Stati Uniti.

Lancet 2018. Doi: 10.1016/S0140-6736(18)30206-X http://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S014067361830206X

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