set62017
Campania, su presa in carico della cronicità e Dpc aperto il confronto. A breve proposte
Valutare progetti per la presa in carico della cronicità, proseguire nella direzione di una omogeneizzazione della Dpc nella regione, con la possibilità di allargare le molecole in Dpc a discapito della diretta, ripensare l'indennità di residenza per le rurali ferma al '68. Sono queste alcune delle considerazioni che emergono all'indomani dell'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi tra Federfarma Campania e la Regione. «Sono molti i temi sul tappeto e da parte della Regione c'è stata disponibilità» spiega
Nicola Stabile presidente di Federfarma Campania. «Un primo risultato è che a breve potrebbe essere finalizzato l'accordo sull'assistenza ai nefropatici e sui presidi per diabetici. Un tema particolarmente sentito poi è quello della presa in carico della cronicità. Il percorso è segnato dal Piano nazionale della cronicità e abbiamo già schedulato con la Regione, tra due settimane, un altro incontro sul tema. Si tratta di delineare un percorso, con proposte da parte nostra, in cui le farmacie abbiano un ruolo determinante nella gestione del cronico, in collaborazione con il medico di medicina generale, e contemporaneamente si possano generare risparmi certi per la Regione, che è commissariata. Dalla regione c'è disponibilità ma è chiaro che occorre allineare gli intenti.
Sul fronte della Dpc, si sta andando sempre più verso la realizzazione della regionalizzazione del sistema e le problematiche che ci sono state nei mesi scorsi nella integrazione delle cinque province si stanno via via risolvendo. La situazione attuale è di scarsa standardizzazione e questo non rende semplice il processo. È chiaro poi che alla fine del percorso ci saranno aree che si dovranno adeguare a livelli meno favorevoli e altre che ci guadagneranno di più, ma da parte della regione prevale l'idea di offrire un servizio uniforme per il cittadino. C'è comunque, a livello regionale, l'intenzione di allargare la Dpc a scapito della diretta». Infine la ruralità: «l'indennità di residenza è ferma al '68 ed è al vaglio la nostra proposta di aggiornamento. Le conseguenze di questa situazione, come già abbiamo avuto modo di segnalare, sono che rimangono zone particolarmente disagiate in cui non si riesce ad aprire una farmacia».