giu92017
Cannabis terapeutica, il ministro convoca tavolo per definizione prezzo
Il ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, ha convocato per la prossima settimana un tavolo con le sigle rappresentative dei farmacisti italiani per affrontare il tema del prezzo della Cannabis terapeutica. La decisione, arriva proprio dopo l'appello congiunto di Fofi, Federfarma, Asfi, Assofarm, Farmacie Unite, Sifap e Utifar di un confronto urgente con il ministro. «Il prezzo di vendita al pubblico attualmente fissato per la cosiddetta Cannabis terapeutica - si spiega nell'appello - rischia di compromettere la possibilità per le farmacie di realizzare le preparazioni magistrali a base di questa sostanza, a danno dei pazienti. L'importo di 9 euro al grammo, stabilito dal Ministero della Salute con il Decreto pubblicato lo scorso 3 giugno, è infatti inferiore a quello richiesto dai distributori per questa sostanza». Questa circostanza, che la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani aveva già segnalato in fase di istruttoria del provvedimento di fissazione del prezzo nazionale, fa sì che i farmacisti si trovino a pagare la materia prima, la Cannabis, una cifra superiore al prezzo della preparazione magistrale stessa, quindi costringendo il farmacista a operare in perdita.
«Al di là del caso particolare della Cannabis - si legge ancora nella richiesta - è la stessa tariffa nazionale dei medicinali che andrebbe rivista nel suo complesso. Infatti, benché la normativa preveda che la tariffa venga aggiornata ogni due anni per allineare gli importi all'andamento del mercato, gli importi oggi in vigore sono immutati da oltre vent'anni. In questo modo diviene sempre meno sostenibile economicamente la realizzazione delle preparazioni magistrali da parte delle farmacie, con un crescente disagio per i pazienti». Nella comunicazione al ministro, si ricorda che i destinatari delle preparazioni sono in maggioranza pazienti fragili - neonati, bambini, persone affette da malattie rare - i cui bisogni clinici non trovano risposta nel farmaco di produzione industriale. «In tempi di personalizzazione della medicina, è grave che uno dei principali strumenti per adattare le terapie ai bisogni individuali del paziente sia reso impossibile per motivi economici. Quello della Cannabis, in definitiva, è solo il caso più recente di prezzo inadeguato: la revisione della Tariffa nazionale, come previsto peraltro dalle leggi vigenti, non è più rinviabile». Le stesse valutazioni arrivano anche dal neo presidente di Federfarma: «Il prezzo è palesemente incongruo», aveva spiegato
Marco Cossolo «per avere qualche elemento in più sono state fatte alcune verifiche informali con i distributori intermedi e la risposta è stata unanime: con quel prezzo i conti non tornano». Stesse preoccupazioni anche da
Roberto Tobia, tesoriere nazionale di Federfarma, sentito dall'Ansa prima della notizia della convocazione: «Se non si prenderà qualche provvedimento» spiega «le farmacie non saranno in grado di allestire preparazioni e i cittadini di usufruirne: il prezzo stabilito dal ministero della Salute è troppo basso, le farmacie non possono preparare la cannabis sottocosto». L'appello rivolto al ministro, che ha sortito l'effetto desiderato, si somma all'interrogazione presentata alla Camera da
Paola Boldrini (Pd), componente della commissione Affari sociali. «Accogliendo le preoccupazioni dei malati» ha spiegato la parlamentare «chiediamo che il ministro Lorenzin venga in Commissione per spiegare la decisione di far entrare la cannabis nel Tariffario nazionale al costo di 9 euro al grammo». Così, ha continuato Boldrini «verrebbe a costare al farmacista ben più del prezzo di vendita, che fino a oggi ammonta a 18-22 euro al grammo per quella olandese e 14-15 euro al grammo per quella italiana. Non vorremmo che il provvedimento avesse conseguenze negative per la vita dei malati». Intanto, le organizzazioni che avevano richiesto un incontro urgente con il ministro, ringraziano «per la sensibilità dimostrata dalla Lorenzin su un tema che tocca direttamente la salute delle persone, in particolare le più fragili. Fofi, Federfarma, Asfi, Assofarm, Farmacie Unite, Sifap e Utifar, sono pronte a collaborare con il ministero per trovare rapidamente un'efficace soluzione alle attuali criticità».
Rossella Gemma