Farmaci e dintorni
19 Febbraio 2019Gli Stati membri devono permettere ai medici di usare il loro giudizio professionale nel prescrivere farmaci a base di cannabis e, quando sono efficaci, questi medicinali dovrebbero essere coperti da regimi di assicurazione sanitaria al pari degli altri. È questa la richiesta avanzata dall'Europarlamento in una risoluzione non vincolante adottata per alzata di mano. L'aula di Strasburgo sottolinea che la regolamentazione dei farmaci a base di cannabis si tradurrebbe in entrate supplementari per le autorità pubbliche, limiterebbe il mercato nero, garantirebbe la qualità e un'etichettatura accurata. I deputati europei hanno chiesto agli Stati membri di prendere sul serio l'uso medico della cannabis, in particolare rafforzando la ricerca e sfruttando il potenziale dei farmaci a base di cannabis.
La plenaria di Strasburgo ha invitato la Commissione e le autorità nazionali a operare una chiara distinzione tra l'uso medico e gli altri usi della cannabis. Al contempo, Commissione e Stati membri dovrebbero rimuovere gli ostacoli normativi, finanziari e culturali che gravano sulla ricerca scientifica, finanziandola adeguatamente e promuovendo una maggiore conoscenza della cannabis medica tra i professionisti del settore medico. Secondo i deputati europei, anche l'Ue dovrebbe impegnarsi maggiormente nella ricerca e stimolare l'innovazione sui progetti sulla cannabis terapeutica.
Nel testo della risoluzione, si sottolinea che esistono prove che la cannabis o i cannabinoidi possono essere efficaci nell'aumentare l'appetito e nel diminuire la perdita di peso associata all'Hiv/Aids. La cannabis medica può alleviare i sintomi di disturbi mentali come la psicosi o la sindrome di Tourette. Inoltre, è efficace contro i sintomi dell'epilessia, dell'Alzheimer, dell'artrite, dell'asma, del cancro, del morbo di Crohn e del glaucoma. Infine - secondo l'Europarlamento - la cannabis contribuisce a ridurre il rischio di obesità e diabete e ad alleviare il dolore mestruale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente raccomandato che il cannabidiolo (Cbd) presente nella cannabis non sia considerato come una sostanza da porre sotto controllo. Ma la legislazione degli Stati membri dell'Ue relativa alla cannabis per scopi medicinali differisce ampiamente.
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