set142016
Carenze, Di Giorgio: le nostre regole ricevono l'attenzione dell'Ue
È già in discussione in Ue l'approccio italiano in tema di indisponibilità e carenze di farmaci: il documento recentemente sottoscritto e condiviso dalle istituzioni e dalla filiera dal farmaco con lo scopo, tra le altre cose, di contrastare i fenomeni distorsivi del mercato parallelo non passa inosservato oltre confine. A parlarne a
Farmacista33 è il Direttore dell'Ufficio Qualità dei prodotti e Contraffazione dell'Aifa
Domenico Di Giorgio: «Un documento dove Aifa spiega ciò che è stato fatto in Italia è già stato inviato alla Commissione Europea prima dell'estate e attualmente è tema di dibattito. Particolare attenzione è stata data alla definizione normativa di carenza e indisponibilità del farmaco nella "direzione" proposta dall'Italia, ovvero ponendo una distinzione tra i problemi di produzione e quelli di distribuzione perché le soluzioni e le radici di questi problemi sono diverse. A livello europeo, prima che l'Italia sviluppasse documentazione al riguardo, si continuavano a mescolare le carenze e le indisponibilità che sono due patologie completamente diverse della disponibilità del farmaco perché il farmaco carente non si trova su nessun mercato mentre per l'indisponibilità il problema è a livello della filiera distributiva».
Ad aver suscitato l'interesse dell'Europa sarebbe stata anche la stretta collaborazione tra le istituzioni che hanno preso parte attiva nella redazione del testo quali l'Agenzia italiana del farmaco con la collaborazione del Ministero della Salute, Regione Lazio, Regione Lombardia e gli attori della filiera, ovvero Farmindustria, AssoGenerici, Federfarma Servizi, Associazione Distributori Farmaceutici, Federfarma e Asso-Ram. «Quello che ha fatto l'Italia è stato costruire un progetto di collaborazione all'interno della filiera che permettesse di controllare tutto, dalla produzione fino alla distribuzione e, una volta identificata la natura delle perdite, intervenire con eventuali correttivi. Un approccio che funziona grazie alla condivisione tra le amministrazioni di regole, controlli e definizioni».
E questo è solo il primo step delle tante attività che vengono discusse al tavolo di lavoro a cui prendono parte le amministrazioni citate, con il supporto del Comando Carabinieri Nas, istituito nel 2015 proprio per regolamentare in maniera chiara la distribuzione del farmaco e far fronte alle illegittimità compiute in quest'ambito. «Insieme ai distributori, ai produttori, ai farmacisti e alle Regioni, abbiamo identificato altre patologie che vanno prese in considerazione quando si parla di fenomeni distorsivi, tra queste, i contingentamenti citati anche nel documento - afferma Di Giorgio - È chiaro che l'intervento comune è a tutela della disponibilità del farmaco per i pazienti italiani e non è un intervento mirato su una categoria ma su tutte le distorsioni. Il tavolo di confronto dovrebbe portarci anche a trovare nuovi strumenti e valutazioni per problemi che magari adesso intravediamo soltanto e cresceranno nei prossimi anni. Avere la filiera che parla con tutte le amministrazioni in questa maniera è un valore aggiunto perché forse potremo prevenire certi problemi invece che intervenire ex post quando è ormai troppo tardi».
Attilia Burke