NUTRIZIONE

apr162015

Carico proteico nella prima infanzia: il ruolo dei cosiddetti latti di crescita

L’alimentazione nella prima infanzia tende ad essere molto ricca in proteine, concorrendo al rischio di obesità in età adolescenziale. Quantità e qualità proteica sono al centro del dibattito

Nella fascia di età fino a 3 anni le proteine, a cominciare da quelle del latte materno, giocano il ruolo importante di fornire i mattoni per il mantenimento e per la crescita dell'organismo, particolarmente veloce in questo periodo della vita. Dallo svezzamento in poi carne, pesce, uova, latte e i suoi derivati sono le principali fonti alimentari di proteine animali, che apportano in buona quantità aminoacidi essenziali nella dieta di un bambino, bilanciate da quelle vegetali dei cereali e dei legumi. A livello generale i bambini europei non hanno carenze di specifici micro e macronutrienti, mentre c'è una crescente preoccupazione perché la loro dieta avrebbe, già da questa età, un carico proteico ed energetico che supera i fabbisogni stimati: questo potrebbe causare un aumento della massa corporea che, fisiologicamente si accresce nel primo anno di vita, quindi diminuisce fino a circa 6 anni di età, per poi riprendere ad aumentare. Il momento in cui la crescita raggiunge il suo valore minimo, prima di aumentare nuovamente, si chiama adiposity rebound (Ar) ed è un dato indicativo: secondo molti studi un anticipo negli anni di Ar può essere causato dall'eccesso proteico della dieta e costituisce un fattore di rischio di obesità già nell'adolescenza. La qualità dell'alimentazione nei primi anni di vita è dunque fondamentale anche in chiave di prevenzione; da qui il consiglio di preferire l'allattamento al seno, quando possibile e di iniziare lo svezzamento non prima del sesto mese, seguendo poi una dieta variata e ben bilanciata, con la giusta alternanza settimanale delle diverse fonti proteiche, in modo da scongiurare eccessi. Un cenno particolare va dedicato al latte vaccino, fonte preziosa di micro e macronutrienti, che tuttavia è un alimento che rischia di sbilanciare gli apporti proteici giornalieri. Per mantenere i livelli di assunzione adeguati nel secondo anno di età è stato calcolato che almeno uno dei due pasti principali dovrebbe essere totalmente vegetariano, dal momento che 250 ml di latte vaccino a colazione riescono a coprire quasi interamente il fabbisogno giornaliero di proteine. Da diversi anni sono disponibili sul mercato i cosiddetti latti di crescita, preparati a partire da latte vaccino, con un basso apporto proteico e integrati con acidi grassi essenziali e micronutrienti. Va detto che in linea generale gli scienziati e le parti interessate hanno opinioni divergenti riguardo al fatto che questi prodotti siano necessari "per soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei bambini nella prima infanzia". Efsa non riconosce loro un "ruolo unico", né pensa siano più efficaci nell'apportare sostanze nutritive di una dieta bilanciata; d'altra parte altri sottolineano che possono aiutare a contenere l'introito totale proteico, che tende ad essere più alto di quello dei valori di riferimento per questa età e aiutare a mantenere il giusto apporto nell'ambito di una dieta giornaliera varia e bilanciata.

Francesca De Vecchi - esperta in scienze dell'alimentazione

EFSA Journal 2013 11(10):3408, 103
World Rev Nutr Diet. 2013 108:49-55



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