Sanità

set22022

Caro energia, consegne farmaci in calo: tra generici e galenica in farmacia attenzione è alta

Caro energia, consegne farmaci in calo: tra generici e galenica in farmacia attenzione è alta

Le aziende farmaceutiche consegnano di meno, alcuni farmaci mancano e le farmacie sopperiscono con i generici o con la galenica. Il punto in Umbria

Con la crisi energetica e l'aumento dei costi di produzione le aziende farmaceutiche consegnano di meno, alcuni farmaci mancano e le farmacie sopperiscono con i generici o, come nel caso dell'ibuprofene in sciroppo, con le preparazioni galeniche. Non è ancora emergenza, ma l'attenzione dei farmacisti è molto alta. Lo sottolinea Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria, che sulla stampa locale fa il punto sulla situazione regionale alla luce dell'aumento dei costi di produzione e della crisi energetica.


Rischio di scarsa reperibilità dei farmaci

"Ci sono aziende che già consegnano di meno e farmaci che mancano, ai quali riusciamo a sopperire con i generici. Non siamo ancora in emergenza, ma la nostra attenzione è molto alta - afferma Luciani ribadendo che le aziende della distribuzione intermedia del farmaco sono in difficoltà e "il rischio è che, in seguito agli effetti della crisi, le consegne si diradino e la reperibilità dei farmaci si faccia più complicata a causa di una disponibilità per così dire più "diluita" nel tempo in seguito al minor numero delle consegne". "Le nostre aziende - aggiunge - hanno visto un incremento dei costi di energia e trasporti del 30-40%, se non raddoppiati in alcuni casi. L'inflazione è all'8% e il valore della ricetta sanitaria è diminuito dell'1%. Fattori che possono arrivare a incidere molto sulla disponibilità dei farmaci. Le case di produzione di approvvigionano in Cina e in India, dove il costo del lavoro è molto più basso: si tratta di nazioni che hanno una grandissima tradizione e un'industria clinica di altissimo livello. La situazione di grande tensione che viviamo in questi mesi mette a rischio il mercato delle materie prime. Ci sono aziende che già distribuiscono molto di meno". E segnala alcune criticità specifiche già rilevate: "Mancano gli antidepressivi. Per ora tamponiamo con i farmaci generici, ma in effetti abbiamo già grande difficoltà a soddisfare le esigenze dei cittadini". Prosegue inoltre la difficoltà reperire l'ibuprofene: "Lo sciroppo non è disponibile da tempo e la richiesta, anche a causa del Covid, continua a essere alta. Ci stiamo attrezzando per produrlo direttamente nelle farmacie".


Cattani (Farmindustria): in legge Bilancio più risorse sulla spesa farmaceutica

A ribadire l'impatto dei rincari dell'energia è il presidente di Farmindustria Marcello Cattani: "Il settore va messo in sicurezza. Altrimenti, il rischio è di vedere molte aziende chiudere". Cattani descrive nelle dichiarazioni rilasciate all'Ansa una situazione grave: "Le aziende farmaceutiche stanno affrontando, non solo l'incremento del costo di energia e gas, ma anche un aumento delle materie prime e dei costi del packaging, unite all'inflazione e alla svalutazione dell'euro. Tutto questo sta diventando insostenibile e molte imprese sono a rischio chiusura, visto che non scaricano sui cittadini gli aumenti dei costi sostenuti. Diversamente da quanto fanno altre aziende quelle che producono farmaci non scaricano questi costi sul consumatore, perché il prezzo di quelli rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale è negoziato. Da qui la richiesta di Farmindustria: "No alla revisione del prontuario farmaceutico e a ulteriori tagli. Il governo intervenga immediatamente e, nella nuova legge di bilancio, si prevedano più risorse sulla spesa farmaceutica".
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