nov102015
Celiachia, attivato tavolo ministeriale per tutelare pazienti
«Abbiamo deciso di attivare un tavolo che dovrà individuare le soluzioni migliori a sostegno dei celiaci, in considerazione della loro vulnerabilità sul piano alimentare, con industria e associazioni di pazienti, come anche esperti scientifici e istituzioni, per esaminare la "questione celiachia" nei suoi variegati aspetti». Con queste parole, il ministro della Salute
Beatrice Lorenzin è intervenuta con un messaggio al quarto Convegno nazionale dell'Associazione italiana celiachia (Aic), annunciando il prossimo avvio di un tavolo ministeriale ad hoc e aggiungendo che «tutelare la popolazione celiaca è un dovere, anche perché così facciamo un'importante operazione di prevenzione e, quindi, di contenimento della spesa sanitaria». L'istituzione del tavolo è motivata anche dall'entrata in vigore, il prossimo 20 luglio, di una nuova regolamentazione comunitaria in seguito alla quale gli alimenti senza glutine formulati per i celiaci perderanno lo status di "prodotto dietetico". L'annuncio è stato accolto favorevolmente da tutti coloro che si occupano di questa malattia. In particolare, il presidente dell'Associazione italiana gastroenterologi e endoscopisti ospedalieri (Aigo)
Antonio Balzano ha dichiarato che «l'istituzione di un tavolo di lavoro ministeriale sulla celiachia rappresenta un'iniziativa lodevole e molto importante perché si stima che questa patologia colpisca in Italia circa una persona su cento, cioè un totale di oltre 600.000 pazienti, molti dei quali ancora non sanno di essere celiaci. Propongo però di allargare i lavori di questo tavolo anche ai problemi di chi soffre di "sensibilità al glutine", una condizione che si stima riguardi addirittura tra il 5 e 10% della popolazione, cioè un numero compreso tra i tre e i sei milioni di persone, e che si presenta spessissimo con sintomi sovrapponibili alla celiachia. Si tratta di una condizione diversa dalla celiachia e poco conosciuta che presenta sintomi quali dolore addominale o gonfiore ma anche eczemi, prurito o addirittura cefalea e che induce a un diffuso consumo di farmaci, anche in autoprescrizione».
Renato Torlaschi