Sanità

mag192020

Celiachia, buoni spesa e revisione Linee guida su mense scuola nell'intesa tra Cittadinanzattiva e Aic

Celiachia, buoni spesa e revisione Linee guida su mense scuola nell’intesa tra Cittadinanzattiva e Aic

Revisione delle Linee Guida sulla ristorazione scolastica e riconoscimento dei buoni dei celiaci costretti dall'emergenza a risiedere in Regioni diverse. Le proposte da Cittadinanzattiva e Associazione italiana celiachia

Proposte che abbiano al centro la celiachia nella revisione delle Linee Guida sulla ristorazione scolastica, riconoscimento dei buoni dei celiaci costretti dall'emergenza a risiedere in Regioni diverse, iniziative di informazione e formazione sui temi della salute e del benessere. Questi i principali ambiti di collaborazione del Protocollo di intesa siglato da Cittadinanzattiva e Associazione italiana celiachia (Aic).
Le due organizzazioni collaboreranno nella realizzazione di iniziative per mettere al centro delle politiche nazionali le tematiche legate alla celiachia, intervenendo, ad esempio, con la produzione di proposte condivise per la revisione da parte del Ministero della Salute e del Ministero dell'Istruzione, delle Linee Guida per la ristorazione scolastica. L'Aic offrirà un punto di vista specifico sulla patologia nel Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità e della Indagine nazionale sulle mense scolastiche che Cittadinanzattiva presenterà nei prossimi mesi.

Celiachia in Italia: 6 celiaci su 10 non sono diagnosticati

La prevalenza della celiachia sulla popolazione italiana è dell'1% circa, e si calcola che circa 6 celiaci su 10 rimangano non diagnosticati. I dati più recenti sono quelli forniti dalla Relazione al Parlamento del Ministero della Salute nell'edizione 2018. Il numero teorico complessivo dei celiaci è pari a 600.000 persone circa, dei quali circa 400.000 ad oggi non è ancora consapevole di essere celiaco.
Dai dati del 2018 inoltre, emerge che 2/3 dei celiaci diagnosticati sono donne, oltre 150 mila a fronte dei 63 mila uomini. Significa che il numero atteso di donne celiache è quindi pari a circa 400.000 e, di conseguenza, oltre 250.000 donne non hanno ancora ricevuto la loro diagnosi.
La regione italiana dove si registrano più celiaci è la Lombardia con 38.420 pazienti, seguita da Lazio (21.020), Campania (20.735) ed Emilia Romagna (17.999), ma quelle con il numero maggiore di diagnosi rapportato alla popolazione sono la Toscana e la Provincia autonoma di Trento, con lo 0,45 %. A seguire la Sardegna e la Valle D'Aosta, dove i celiaci sono lo 0,44 della popolazione.

Il mercato del senza glutine

Il mercato del senza glutine in Italia (dato 2019) vale complessivamente 350 milioni di euro, di cui 2/3 circa sono riconducibili all'erogazione degli alimenti senza glutine ai celiaci assistiti dal Ssn, che ammonta a circa 250 milioni (dato 2018); il restante terzo interessa acquisti delle famiglie per ragioni diverse, spesso per la convinzione infondata che la dieta senza glutine sia salutare, benefica o altro anche per i non celiaci.
«Siamo molto soddisfatti dalla collaborazione con Cittadinanzattiva che, siamo certi, favorirà il raggiungimento di obiettivi importanti: a partire dalla necessità di attuare una reale digitalizzazione della sanità a livello nazionale, per semplificare la vita quotidiana di tutti i pazienti - afferma il presidente Aic, Giuseppe Di Fabio -. In questi tempi di emergenza, ci siamo scontrati ancora una volta con la resistenza al cambiamento della burocrazia della sanità. A due mesi dal decreto che ha introdotto le limitazioni di circolazione non abbiamo ancora un semplice provvedimento nazionale che prescriva alle Regioni di accettare i buoni dei celiaci costretti dall'emergenza a risiedere in regioni diverse. Si tratta di riconoscere la terapia al paziente, in base al valore della sua assistenza integrativa e poi compensare la spesa tra regioni. Finora solo 6 Regioni lo consentono, rendendo ancora una volta macroscopica la disparità di trattamento generata dall'avere 21 sanità differenti».
«Nei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) la celiachia non è più classificata come malattia rara, ma sono ancora molte le difficoltà che incontrano le persone affette da celiachia - afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva - e che, come sempre, riguardano molte altre patologie: dalla diagnosi precoce, alla mancanza di un registro della patologia, che dia certezza sui numeri e sulla loro distribuzione, alla mancanza di equità di trattamento nelle diverse realtà regionali, fino ai problemi legati alla eccessiva burocrazia e la mancanza di informazione. Con questo Protocollo porteremo avanti iniziative per dare certezze sulla esigibilità dei diritti per le persone con questa patologia, con particolare attenzione alle fasce giovani della popolazione, affinché alle stesse sia garantito un livello di prevenzione e di accesso ai trattamenti uguale per tutto il territorio nazionale».
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