set252020
Cistiti, dalle piante un aiuto per ridurre sintomi e recidive
Le infezioni al tratto urinario sono un problema di salute comune. Tra le piante che possono evitare il ripresentarsi della cistite e ridurre i sintomi, ci sono il Mirtillo rosso americano e la Seidlitzia rosmarinus
Le infezioni al tratto urinario sono un problema di salute comune, che vedono spesso un'associazione tra medicina e integratori. Studi epidemiologici indicano che sono milioni le persone che soffrono di
cistiti ricorrenti, patologia che richiede profilassi antibiotica. Cercare di prevenire l'insorgenza della cistite nei pazienti più soggetti, la ricerca si è concentrata sulle piante che possano evitare il ripresentarsi di questa condizione.
Mirtillo rosso americano riduce i sintomi della cistite
Tra le piante che più sono studiate e più utilizzate per trattare questa condizione c'è il Vaccinum macrocarpon (Cranberry o Mirtillo rosso americano). Il nome "cranberry" deriva da un termine tedesco kraanbere utilizzato per descrivere la somiglianza dell'apparato floreale con il collo e la testa di una gru (crane in inglese). La pianta sembra in grado di limitare l'adesione dei batteri (soprattutto Escherichia coli) alle cellule uroepiteliali. Inoltre, riduce i sintomi della cistite contrastando l'infiammazione e la risposta immunitaria eccessiva. I trials clinici attuali ne supportano l'utilizzo preventivo contro le infezioni ricorrenti. Anche altre piante meno conosciute sono allo studio per i loro utilizzo in questa condizione.
Seidlitzia rosmarinus, un aiuto da una pianta desertica
Un esempio è Seidlitzia rosmarinus, pianta desertica endemica nella valle del Giordano in Israele e del Medio Oriente. In queste culture viene utilizzata come sostituto del sapone, oltre ad essere un componente elettivo della teriaca (rimedio per il veleno degli scorpioni). La pianta viene processata per essere fonte di potassio e viene utilizzata dalla medicina tradizionale per prevenire la perdita dei denti e il sanguinamento gengivale. Un piccolo studio arabo ha somministrato 500mg di estratto o placebo per 2 mesi. Le pazienti sono state poi seguite per 6 mesi dimostrando che il consumo regolare di S. rosmarinus può ridurre l'incidenza di cistiti ricorrenti rispetto al placebo. A corollario di queste piante, si può cercare di ridurre la frequenza di infezioni aumentando l'attività diuretica e anche su questo fronte ci sono piante che possono essere di aiuto, ma ne parleremo in un futuro articolo.
Luca GuizzonFarmacista clinico territoriale, esperto di fitoterapia, farmacia Campedello, Vicenza
Fonti
Urologiia. 2018 Dec;(6):66-69.
Crit Rev Food Sci Nutr. 2014;54(8):1063-75.
Phytother Res. 2020 Feb;34(2):418-427. Doi: 10.1002/ptr.6534.