apr222016
Commissione Sanità a Governo: su farmaci innovativi ora si deve spendere
«È necessaria una adeguata previsione di spesa a fronte degli imminenti rinnovi contrattuali". E ancora: urge "una revisione dei vincoli vigenti sulle spese e sulla dotazione di personale", a partire dal "superamento del tetto di spesa del 2004 ribassato dell'1,4%", così da favorire l'acquisizione di personale precario, anche alla luce del "necessario e a lungo atteso potenziamento della spesa territoriale". Le parole utilizzate dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato nel parere al Documento di programmazione economica e finanziaria del governo quasi riecheggiano i primi anni del millennio in cui ancora i sindacati invocavano un rifinanziamento del servizio sanitario nazionale. In realtà, come afferma
Nerina Dirindin, senatrice Pd, componente della commissione, l'organismo ha inteso indicare due capitoli dove si è raggiunto il "punto di non ritorno", farmaci innovativi e politiche del personale. La relazione della Commissione parte dalla previsione che nel 2016 ci avvicineremo progressivamente a una spesa sanitaria che pesa sul Prodotto interno lordo solo per il 6,5%, reputato dall'Ocse il minimo al di sotto del quale diventa difficile a un paese assicurare i servizi sanitari; tutto questo mentre le regioni in piano di rientro hanno gravi problemi ad erogare servizi, la spesa per il personale è in calo mediamente dello 0,8%.
In vista del potenziamento della medicina territoriale è necessaria una diversa previsione di spesa. «La commissione non è lo strumento dove si decide il finanziamento ma quello dove si discute la strategia per il futuro», spiega Dirindin. «Abbiamo inteso segnalare che per la parte corrente ci sono sofferenze non solo sul globale del Fondo sanitario, ma in particolare sul personale e sui farmaci innovativi, due capitoli per i quali abbiamo indicato un problema che sta diventando prossimo all'insolubilità». Chi finanzia il territorio? «Per lo sviluppo delle cure sul territorio abbiamo fornito un'indicazione da leggere al netto delle politiche di efficientamento. Non parliamo cioè di finanziamenti aggiuntivi», precisa Dirindin. «È possibile ci sia un risparmio di personale negli ospedali. Per potenziare il territorio ci vuole una valutazione delle componenti del personale, al netto del recupero dovuto alla riorganizzazione dell'ospedale». È su quest'ultima che, secondo la Commissione, va richiesto al Governo di esercitare una maggiore flessibilità, oltre che sulla partita dei farmaci innovativi. «La soluzione del problema non è chiedere finanziamenti in più sul Fondo sanitario - tuttora le debolezze delle regioni sono enormi - ma piuttosto mirare i finanziamenti alle regioni là dov'è necessario».
Mauro Miserendino