ott142011
Conasfa denuncia: a Grosseto infermieri consegnano farmaci
Le strutture pubbliche devono garantire che la dispensazione del medicinale sia gestita dal farmacista. Il rispetto del binomio farmaco - farmacista è un principio indiscutibile e non può essere ignorato neanche di fronte a necessità di risparmio. Queste le parole di Conasfa, la federazione nazionale associazioni farmacisti non titolari, all’indomani di una segnalazione che riguarderebbe un progetto avviato nella Asl 9 di Grosseto per la dispensazione di farmaci a pazienti in assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare attraverso la figura dell'infermiere. Secondo quanto fa sapere il Conasfa, il progetto prevede che «il medico di reparto prescrive i farmaci necessari fino a tre mesi di cura» ed è poi compito del personale infermieristico «apporre le fustelle sul documento di prescrizione». Un tentativo, secondo la Federazione, che va nella direzione dell’eliminazione della figura del farmacista. Da qui l’allarme: «Già la razionalizzazione della spesa farmaceutica fa sì che la distribuzione diretta attraverso le Asl si faccia sempre più consistente, visto che le Aziende sanitarie riescono ad acquistare farmaci a prezzi irrisori mentre le farmacie territoriali sono legate a uno sconto di legge. E ora anche questo». Ma, ricorda il Conasfa, «il farmacista è un professionista del farmaco, la sua funzione è quella di tutelare la salute del paziente, un aspetto che nessuna necessità di risparmio può ignorare. Auspichiamo da parte delle strutture pubbliche un doveroso rispetto per l'operato di tutti i farmacisti e un atteggiamento volto a esaltare la capillarità e la preziosa figura di operatore sanitario a fianco del cittadino che il farmacista ha su tutto il territorio».