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Politica e Sanità

23 Marzo 2016

Concorso e forme associate, l’esperto: responsabilità civile del socio che lascia


In molte regioni è scaduto il termine per rispondere all'interpello per l'assegnazione delle farmacie. Si apriranno tutte? Forse no. Alcune perché individuate in zone impossibili (le farmacie nel deserto) altre perché qualcuno dei soci si tira indietro proprio nel momento in cui si è arrivati al traguardo. Si sono sottovalutate le incompatibilità anche se chiaramente previste dalla 362/91? Sono sopraggiunte nuove situazioni lavorative rispetto al momento iniziale? Si sono fatti i conti di quello che si perde senza pensare a quanto si può guadagnare? Si ha timore di affrontare un viaggio con compagni di cordata? Ma attenzione uscire dall'associazione non è un atto privo di conseguenze. Tirarsi indietro provoca un danno certo agli altri componenti del gruppo. Un atto su cui riflettere per le conseguenze legate alla responsabilità civile e al risarcimento del danno provocato.

Secondo l'avvocato Achille D'Alessio, «ci si trova di fronte al caso di una responsabilità precontrattuale normata dall'art.1337 del Codice Civile. Si può discutere se questa sia una responsabilità contrattuale o extracontrattuale ma da essa nascono specifici obblighi per le parti visto che la norma stessa della legge Monti permetteva ai concorrenti di associarsi. E quanto poi al danno risarcibile è evidente che il danno causato dal recesso di uno dei concorrenti può essere individuato come una perdita di chance, che si sostanzia in maniera evidente e consapevole per tutte le parti in questione, come impossibilità definitiva ad ottenere un beneficio dal conseguimento della titolarità di una sede farmaceutica». Senza la società la quasi totalità dei vincitori non avrebbe mai potuto aprire una propria farmacia. Ci sono in ballo tante buone sedi. Saperle gestire bene potrebbe far cambiare la vita a tanti colleghi. La convivenza non è semplice ma non è nemmeno impossibile. Normare con un accordo tra le parti, chiaro, concreto, realistico la vita di queste associazioni sarebbe stato molto utile prima ma diventa indispensabile ora che il cammino è iniziato.

Carlo Ranaudo
Docente di Farmaco-economia Dipartimento Farmacia università di Salerno

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