set282016
Concorso, lettera dei farmacisti vincitori: rurali già avvantaggiati da maggiorazione
Riceviamo e pubblichiamo la lettera, firmata da
Gianpiero Chiarandini e
Giuseppe Augello che, a nome dei farmacisti vincitori del concorso straordinario, rispondono alle dichiarazioni del presidente Sunifar Alfredo Orlandi che in un'intervista a Farmacista33 ha affermato che «i limiti imposti nel calcolo del punteggio sulla ruralità sembrano andare in senso opposto allo spirito del concorso che era stato pensato per premiare in primis i farmacisti rurali come forma di compenso per i sacrifici di una vita».
Spettabile Redazione
Il concorso straordinario era nato per premiare principalmente i giovani, poi i rurali. Infatti i primi 10 anni lavorativi hanno un punteggio maggiore dei secondi 10 (più anni lavori e proporzionalmente meno punti accumuli), a parità di punteggio prevale la compagine vincitrice più giovane ed era stato addirittura proposto (poi bocciato) di mettere un limite massimo di età per partecipare: 40 anni.
Noi rispettiamo il sacrificio dei rurali, ricordiamo però che bastano soli 5 anni di esercizio professionale per ottenere un indiscutibile vantaggioso premio: la maggiorazione di ben 6,50 punti. Basta scorrere qualunque graduatoria e ci si rende conto di quante persone, non meno preparate né meno "sacrificate" (vogliamo confrontare un turno notturno urbano con quello di un paese tranquillo?) vengano "scavalcate" da tale riconoscimento. Non dimentichiamo poi l'esclusione dal concorso dei titolari (o soci) urbani, e non dei rurali che invece hanno potuto partecipare: giusto o meno che sia, sono stati sottratti concorrenti ancora una volta a favore dei rurali. Non basta?
Dall'entrata in vigore del più volte citato DPCM 298/94 tutte le Regioni d'Italia hanno applicato la norma in questione (quindi nei precedenti concorsi ordinari) secondo il principio del tetto massimo di 35 punti per la valutazione dei titoli si servizio. Il che riconosce comunque un peso pari al 70% dell'esperienza lavorativa rispetto al 30% (15 punti massimi) riconosciuto ai titoli di vario genere.
La legge è corretta così come è sempre stata applicata, con una calibrata valutazione del peso massimo da attribuire alle due diverse "anime" che costituiscono il curriculum vitae di ciascuno di noi: l'esperienza pratica e la conoscenza teorica. Ricordiamo inoltre che abbiamo scelto di associarci con chi era complementare a noi in base a questi criteri, adottati dalla piattaforma ministeriale che era stata predisposta in base appunto alla legge.
Ora risulta decisamente inopportuno ed incoerente invocare da un lato la rapidità della conclusione concorsuale, e adoperarsi per l'esatto contrario ipotizzando non una già di per sé incostituzionale difformità sul territorio nazionale (alcune regioni col tetto dei 35, altre no), ma addirittura un "dietro front" per le realtà che da mesi hanno già aperto!
Da notare che recentemente secondo il Cga (che è il CdS sul territorio siciliano), il concorso è di pubblico interesse e non si può bloccare per le pretese di singoli ricorrenti, ed è da verificare che si possa applicare al concorso straordinario una sentenza relativa ad un concorso ordinario.
La Conferenza delle Regioni chiede da inizio anno chiarezza definitiva su questo punto al Governo, con una norma "compatibile con la finalità perseguita dalla disciplina vigente e con il suo dettato testuale" per evitare "l'ingiustificato procrastinarsi della conclusione dei concorsi straordinari nelle singole Regioni".
Ci uniamo a questa corretta e coerente richiesta, ricordando ai cari colleghi rurali che il vero problema che dovremo affrontare tutti sarà il prossimo ingresso di capitale, quello sì purtroppo senza tetto massimo di quota nella singola farmacia. E' su questo punto che vanno tutelati i "sacrifici di una vita" (dalla laurea in poi) e la professionalità di tutti noi farmacisti.
Gianpiero Chiarandini
Giuseppe Augello
A nome dei farmacisti vincitori del concorso straordinario