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Nutrizione

28 Marzo 2019

Consumo di sale: quantità giornaliera per restare in salute


Ad oggi il sale è ritenuto responsabile dell'aumento della pressione arteriosa che ha fra le sue conseguenze un maggior rischio di patologie cardio-cerebrovascolari e malattie cronico-degenerative, come i tumori dell'apparato digerente, osteoporosi e malattie renali. L'obiettivo ambizioso dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è di ridurre il consumo di sale almeno del 30% entro il 2025.
Sono due le strategie messe a punto: la pressione sulle aziende alimentari perché diminuiscano il sale nelle ricette e quelle verso la popolazione, affinché impari comportamenti virtuosi a tavola. I consumi sono ancora elevati e pari a 10-15 g/die (secondo Oms) per lo più attribuiti ai cibi pronti. Circa il 64% del sale che assumiamo infatti proviene da pane e prodotti da forno, formaggi e salumi, mentre il sale aggiunto intenzionalmente in cucina pesa per il 34%. Un monitoraggio sulla popolazione italiana, attuato dal Ministero Salute-Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie(Ccm) nel periodo 2009-20012, rilevava che il consumo medio giornaliero di sale era superiore a 10 g negli uomini e 8 g nelle donne nei campioni di popolazione relativi agli adulti e agli ipertesi (questi ultimi però presentavano valori di poco inferiori); sbilanciati i livelli anche nei giovani tra i 6 e 18 anni pari a 7,4 g di sale/die per i ragazzi e 6,7 g le ragazze. Tra gli adulti il 95% degli uomini e l'85% delle donne consumano più di 5 grammi di sale al giorno; tra gli ipertesi superano i 5 grammi/die oltre il 90% degli uomini e l'80% delle donne, mentre tra i 6 e i 18 anni il 93% dei ragazzi e l'89% delle ragazze.
L'Istituto superiore di Sanità ha iniziato nel 2018 una nuova rilevazione per l'integrazione dei dati. Eppure, l'Oms nelPiano d'Azione Globale 2013-2020 ritiene l'obiettivo della riduzione del consumo un target raggiungibile.
In occasione della recente giornata in favore della diminuzione del consumo di sale Sinu (Società di nutrizione umana) e Wash (World Action on Salt&Health) - gruppo che riunisce esperti di più di 100 paesi nel mondo - hanno ricordato le 5 azioni concrete per portare il consumo di sale ai livelli consigliati di Oms:
- erbe, spezie, aglio e agrumi devono essere usate per insaporire i cibi al posto del sale;
- prediligere frutta e verdura fresca e in ogni caso scolare e risciacquare le verdure e legumi in scatola prima del consumo;
- diminuire in modo graduale il sale nelle ricette preparate a casa per seguire il naturale adattamento ad un gusto meno sapido
- evitare di portare il sale in tavola;
- acquistare i prodotti meno salati guardando e confrontando le etichette(ricordando che 1 grammo di sale corrisponde a 0,4 grammi di sodio).
Rispetto alle etichette, in generale, un'utile classificazione dei prodotti è la seguente: sono "ad altro contenuto" i prodotti con valori di sale superiori a 1-1,2 g/100g; di livello "medio" quelli con sale fra 0,3 e 1-1,2 g/100g e a "basso contenuto" i prodotti con valori inferiori a 0,3.
Va anche ricordato che nell'ambito del piano sugli Obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare attenzione alla popolazione infantile (3-12 anni)il Ministero ha chiesto l'impegno del settore produttivo per il contenimento di ingredienti "sensibili" come zuccheri, grassi saturi e, appunto, il sale e lo sforzo per diminuire le porzioni, in diverse aree: cereali (biscotti, snack salati, cracker, merendine); bevande analcoliche(soft drink, nettari/succhi e polpa di frutta) e prodotti lattiero-caseari e gelati(yogurt, latti fermentati, gelati).


Francesca De Vecchi

Approfondimenti sul corretto consumo di sale
Ridurre il sale: ecco come
Sale: 5 vie per 5 grammi al giorno
Dieta iposodica e salute cardiovascolare: i dati della ricerca scientifica

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