giu292007
Il generico non ammazza la ricerca
Non è rimasta senza repliche la dura uscita sul ruolo dei farmaci equivalenti del vicepresidente di Farmindustria, e amministratore della Sigma Tau, Claudio Cavazza.
E la prima risposta è giunta da
Giorgio Foresti, vicepresidente di AssoGenerici. Suonano stonate e incomprensibili le dichiarazioni del neo vicepresidente di Farmindustria ha detto Foresti secondo il quale spingere il piede sullacceleratore dei generici, come richiesto dallAntitrust, è un errore che rischia di sterilizzare interi filoni di ricerca. Foresti si è detto sorpreso dalle parole del dottor Cavazza che, ben conoscendo le dinamiche e le problematiche del settore farmaceutico, non dovrebbe addossare le responsabilità della mancanza di ricerca nel nostro paese al farmaco generico. Al contrario, è stata la miopia del nostro sistema industriale ad aver creduto di poter eliminare, con il prolungamento della copertura brevettale, la carenza strutturale di nuove molecole.
Il legame tra lo sviluppo dei medicinali generici e la spesa per ricerca e sviluppo è uno dei punti cruciali del sistema - prosegue Foresti � perch� la concorrenza è un importante stimolo verso linnovazione, mentre i monopoli permanenti non incentivano le aziende farmaceutiche a investire in ricerca. Negli Usa, è la posizione di AssoGenerici, la nazione con il più alto tasso di innovazione farmaceutica globale, il livello di penetrazione degli equivalenti è uno dei più alti al mondo, con oltre il 60% del mercato a volumi. La maggiore concorrenza ha cioè portato ad un massiccio aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo delle aziende americane. La situazione italiana, secondo Foresti, è ovviamente diversa nelle proporzioni ma del tutto similare nel trend. Dal 2001, anno di introduzione della legislazione sulla commercializzazione e rimborsabilità dei generici, gli investimenti in R&S hanno ripreso vigore in una generale tendenza alla crescita.
Al di là delleffetto della concorrenza, laddove vige un mercato delletico dominato da un unico compratore forte, il Servizio sanitario, lo ha ripetuto qualche tempo fa lo stesso direttore dellAIFA
Nello Martini, le risorse liberate dallintroduzione degli equivalenti contribuiscono a rendere possibile linvestimento sui prodotti innovativi di alto costo. E proprio lAgenzia del farmaco è intervenuta ieri in materia di farmaci equivalenti. La Commissione tecnico scientifica ha infatti deciso che le richieste delle aziende di rimborsabilità e prezzo relative a nuove autorizzazioni al commercio di farmaci equivalenti, verranno esaminate, per l'apertura della procedura di negoziazione del prezzo, non prima di 9 mesi dalla scadenza del brevetto del principio attivo. Nulla vieta che per farmaci che vedranno spirare il loro brevetto, ad esempio, nel 2009 o nel 2010 le aziende presentino molto in anticipo le richieste. Ma dovranno mettere in conto che l'esame comincerà solo quando mancheranno nove mesi alla scadenza brevettuale. Non sembra dunque che vi siano fughe in avanti.