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Politica e Sanità

27 Ottobre 2015

Contraffazione, Di Giorgio: pericoli da farmaci alto costo. Da Sifo impegno per farmacisti sentinella


Con farmaci ad alto costo ci troviamo per la prima volta in Italia con un problema reale di accesso al farmaco. E l'accesso è uno stimolo per i contraffattori, che si attivano dove c'è una domanda. Infatti, una volta identificata l'esigenza, si cominciano a generare le finestre per fare le infiltrazioni. È questa una delle premesse, sottolineata da Domenico Di Giorgio, direttore dell'ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione di Aifa, che fa da sfondo al progetto lanciato da Sifo nella giornata conclusiva del Congresso nazionale di Catania, in un contesto di alleanza e collaborazione con l'Aifa. La proposta, come si legge in una nota, è quella di «creare una squadra di farmacisti esperti di furti in ospedale, medicinali contraffatti e altre tipologie di crimini farmaceutici, che possa fare rete, sorvegliare i prodotti, monitorare le fasi di approvvigionamento dei farmaci e il percorso delle terapie e dei dispositivi medici, lavorare sulla prevenzione, diffondendo in primis le buone pratiche, ma anche fare da antenne sul territorio, per raccogliere informazioni relative a casi sospetti, sensibilizzare operatori e cittadini e fare poi da cerniera, trasmettendo le segnalazioni in tempo reale a chi se ne occupa a livello centrale». Con un'attenzione, come spiega Maria Grazia Cattaneo, vicepresidente Sifo, «all'informazione. Su cui, il farmacista può fare un lavoro importante: in primis dentro le strutture sanitarie, creando una rete interna di conoscenza del fenomeno e di prevenzione, attraverso la condivisione con gli altri operatori sanitari. In secondo luogo anche nei confronti del cittadino: il farmacista può essere un tramite importante nell'informazione ai cittadini, validata nei contenuti e negli strumenti di comunicazione. Per questo Sifo si spenderà perché sia promossa una formazione specifica tra i propri soci». «Attraverso la collaborazione con Sifo» interviene Di Giorgio, «è possibile formare un certo numero di esperti di livello più alto che possano essere il riferimento immediato sul territorio per chi ogni giorno potrebbe incontrare dei casi dubbi». Anche perché, continua Di Giorgio, «noi, dal centro, abbiamo una visione molto ampia su quelli che sono i fenomeni e su quelli che diventeranno. Però per certe derivazioni già presenti sul territorio, chi lavora in un ospedale o in una farmacia può avere la visione dei singoli casi che sono pezzetti di un puzzle più grosso. Se portati tempestivamente al centro, possono permettere un'azione di contrasto efficace». E d'altra parte, «occorre essere sempre più attenti al fenomeno, perché se fino ad oggi in Italia i medicinali contraffatti erano soprattutto quelli che i pazienti volevano ottenere aggirando il problema delle prescrizioni del medico (steroidi, dimagranti, ecc.), adesso nelle mire dei contraffattori rischiano di finire anche i farmaci salvavita, di costo elevato, e questo per via di un problema di accesso». E già ora, «anche se non abbiamo ancora intercettato materialmente farmaci falsificati, stiamo monitorando da mesi sul web la crescita di offerte sospette su queste tipologie di prodotti, perché una volta che c'è una domanda si cominciano a generare le finestre per fare le infiltrazioni. Stiamo lavorando insieme al Nas e al Ministero della Salute per prevenire il fenomeno: sapevamo cosa aspettarci, sta succedendo e stiamo lavorando per prevenirlo».

Francesca Giani

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