mar182015
Contraffazione in cosmesi, grave la perdita di fatturato
La vendita di prodotti di profumeria, per il trucco e per l'igiene personale contraffatti, tra i quali anche i solari, comporta per produttori, distributori e rivenditori una perdita di fatturato di 4,7 miliardi di euro l'anno, pari al 7,8% del totale delle vendite nel settore nell'Ue. Un dato che in Italia, terzo produttore e tra i maggiori consumatori dell'Unione insieme alla Germania e al Regno Unito, vale oltre 624 milioni di euro, pari al 7,9% del settore. Sono queste alcune stime che emergono dalla recente relazione su uno studio pilota pubblicata dall'Ufficio per l'Armonizzazione nel mercato interno (Uami), agenzia per la proprietà intellettuale dell'Unione Europea, che ha condotto lo studio attraverso l'Osservatorio UE sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, in collaborazione con l'Ufficio europeo dei brevetti. Un mancato introito che si traduce «in 50.000 posti di lavoro persi» spiega in una nota l'Uami. Ma il dato è destinato a essere più alto: «se si tiene conto anche dell'effetto a catena sui fornitori, il mancato fatturato delle imprese dell'UE operanti nella legalità ammonta a 9,5 miliardi di euro, che si traducono nella perdita di circa 80.000 posti di lavoro». Inoltre, «la contraffazione causa un mancato gettito pari a 1,7 miliardi di euro dovuto all'evasione delle imposte sul reddito, dell'Iiva e dei contributi sociali da parte dei produttori e rivenditori di prodotti contraffatti». La relazione è la prima «di una serie» sottolinea António Campinos, presidente dell'Uami «destinata a mettere in luce l'impatto economico negativo della contraffazione e della pirateria sull'economia dell'Ue».
Francesca Giani