feb62015
Convenzione, Montaldo: pronti per atto d'indirizzo. Servizi, un nodo da sciogliere
Sarebbe iniziata la discesa per la strada che dovrebbe portare a un accordo nazionale con Federfarma per convenzionare le 16 mila farmacie private con il Servizio sanitario nazionale. «Siamo pronti a varare l'atto d'indirizzo» annuncia, in un'intervista a Farmacista33, Claudio Montaldo, presidente del Comitato di settore - organo interregionale preposto a redigere le cornici entro cui si contrattano le convenzioni. «Abbiamo già discusso con il Ministero della Salute sull'opportunità che il processo che porterà alla convenzione sia accompagnato da una modifica legislativa che lo renda più facile». Il riferimento è alla legge del 2009 che a detta degli "sherpa" di Sisac reca una contraddizione irrisolvibile: nel tavolo negoziale infatti si dovrebbero definire i prezzi di riferimento dei nuovi servizi utilizzando i risparmi ottenuti da quei servizi. Questi ultimi però non possono essere venduti se i prezzi non sono fissati. «La legge Fazio del 2009 è difficile da attuare in due punti, relativi a dove prendere le risorse e a come motivarne l'impiego», sintetizza Montaldo. «Con il Ministro tuttavia stiamo parlando e la strada è individuata». Sul fronte dei medici, la cui trattativa procede in parallelo a quella delle farmacie, secondo Montaldo andranno «individuate modalità contrattuali nuove», per mediare tra posizioni molto lontane. Da una parte c'è la legge che impone un accordo da concludere senza risorse aggiuntive, senza aumenti; dall'altra ci sono i sindacati dei medici di famiglia Fimmg e pediatri Fimp, i quali temono che la proposta di redistribuire gli incentivi per finanziare il potenziamento del territorio azzeri gli investimenti fatti in questi anni dalla categoria e dalla sua parte più meritevole; infine, c'è la controparte, l'agenzia Sisac che rielabora gli orientamenti regionali - alcuni un po' dirigistici o "filo-ospedalieri" per i mmg - e non vede particolari alternative per realizzare l'articolo 5 della legge Balduzzi. Le posizioni non si incontrano e di recente dei tre tavoli di trattativa - mmg, pediatri, specialisti Asl- n'è di fatto rimasto uno. Per Montaldo «la situazione è ben più complessa di come viene descritta, me ne sto occupando personalmente. Il problema è di realizzare l'articolo 5 della legge Balduzzi, che è decisamente innovativo, e richiede uno spostamento di risorse. In questi casi si dovrebbe poter contare su investimenti, necessari per innovare. Nella realtà, dobbiamo fare i conti con le risorse che abbiamo, e questo è un problema». Dunque, «dobbiamo individuare modalità contrattuali nuove, ma chiedo a tutte le parti in trattativa un impegno per stringere e supportare i processi di trasformazione del territorio. Bisogna entrare nel merito delle complessità, lo spirito per gestirle si sostanzia nella volontà di innovare fortemente. Come comitato di settore noi cercheremo di fare la nostra parte ma chiediamo a tutti di assumersi le rispettive responsabilità».
Mauro Miserendino