set302020
Cosmetica: impatto della pandemia. Canale farmacia regge, online cresce
Dati congiunturali presentati da Cosmetica Italia, nel 2020 il segmento farmacia è al secondo posto di tutto il comparto cosmetico italiano con una quota di mercato del 19% circa
Dai dati congiunturali presentati da Cosmetica Italia per il 2020, il segmento della farmacia si attesta al secondo posto di tutto il comparto cosmetico italiano con una quota di mercato del 19% circa. Assieme alla Gdo, la farmacia è infatti il canale che ha evidenziato il minor impatto durante la pandemia, registrando trend di diminuzione ben al di sotto della media dell'intero comparto. Infatti, sia nel primo semestre che nel secondo, la contrazione dei consumi nel canale farmacia si aggira attorno ai due punti percentuali, con un fatturato a fine anno che tocca i 1.840 milioni di euro. Questo valore, anche se inferiore all'anno precedente, consente il sorpasso del canale profumeria, che nel periodo di lockdown ha registrato contrazioni ben più profonde (-24%). Nei primi sei mesi del 2020 si è osservata la sostanziale normalità del consumo di cosmetici nelle farmacie, anche grazie all'online, ma si sono registrate sofferenze in alcuni prodotti, fra cui la dermocosmesi e i solari, e scarsa dinamicità nel reparto della cura della persona. La crisi legata alla pandemia ha comunque lasciato strascichi anche nel segmento farmaceutico: la minaccia più evidente è rappresentata dall'affluenza ancora rallentata, nonostante la fedeltà nel canale sia intatta.
Brusca contrazione con lockdown
Il Centro studi di Cosmetica Italia, nell'analisi di mercato congiunturale a cavallo tra il primo e secondo semestre 2020, ha registrato a partire dai mesi estivi un andamento inevitabilmente condizionato dalla pandemia, evidenziando gli straordinari cambiamenti della domanda all'interno di un mercato generale pesante ed in contrazione, ma mettendo anche in luce la reattività del comparto dell'industria cosmetica italiana. Il settore, che ha tenuto bene all'inizio dell'anno, ha subito una brusca contrazione a partire dal mese di marzo: la chiusura degli esercizi professionali, la desertificazione dei centri urbani per il generale passaggio allo smart working ed il crollo delle esportazioni, oltre alle tensioni sulle materie prime, hanno pesato sui fatturati delle imprese. Infatti, i dati previsionali di chiusura esercizio segnano una contrazione dell'11,6% dei fatturati, che toccano, nelle stime, i 10.500 milioni di euro, condizionati dal calo della domanda interna (-9,3%), ma soprattutto dalla contrazione delle esportazioni (-15%), ricordando che già alla fine del 2019 i mercati esteri avevano ridotto la domanda di prodotti cosmetici dall'Italia. Segnali importanti, invece, arrivano dal segmento del mass market e delle vendite online, queste ultime in crescita di 35 punti percentuali, a conferma di una rimodulazione delle strategie di vendita che avrà importanti ripercussioni anche al termine dell'emergenza pandemica.
Tenuta dei saldi della bilancia commerciale
Tuttavia, anche nel pieno della crisi, il comparto cosmetico italiano ha dimostrato un'ottima capacità di reazione e di incorporazione della congiuntura negativa, ben più virtuoso di altri comparti del made in Italy, sia nella tenuta dei saldi della bilancia commerciale, sia nella ripresa degli indicatori. All'andamento del primo semestre, in pesante contrazione, gli imprenditori del settore, fanno seguire una previsione per il secondo semestre 2020 ancora negativa ma in netto recupero, evidenziando flessibilità di adattamento e volontà di investimento.
Cristoforo ZervosPer l'analisi completa
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