Sanità

feb252016

Costi diretta e Dpc, il farmacoeconomista: passaggio da una all'altra non pesa su casse Ssn

Costi diretta e Dpc, il farmacoeconomista: passaggio da una all’altra non pesa su casse Ssn
Continua il dibattito sui costi della distribuzione dei farmaci, diretta e per conto, tema recentemente sollevato da una vicenda regionale, nella fattispecie, l'accordo sulla Dpc in Emilia Romagna che vede tra i firmatari la Federfarma regionale. Nei giorni scorsi era intervenuta la Sifo con una nota in cui sottolineava che «la distribuzione diretta ha costi notevolmente inferiori rispetto a quella per conto», almeno secondo uno studio sviluppato nel 2013 dall'Università di Ferrara. Tuttavia, non è della stessa opinione Americo Cicchetti, farmacoeconomista esperto del Consiglio Superiore di Sanità (2011), membro (nominato dal Ministro della Salute) del Comitato Prezzi e Rimborso dell'Agenzia Italiana del Farmaco (2009-2012; 2012).

Secondo Cicchetti, infatti «il passaggio da un tipo di distribuzione all'altra non dovrebbe comportare ulteriori spese per il Ssn. È vero che, qualora venisse deciso di far distribuire alcuni farmaci alle farmacie territoriali, sarebbe necessario pagare i fee alle farmacie, ma dall'altro lato verrebbero disattivati dei servizi all'interno delle aziende sanitarie, che comunque comportano un costo per il Ssn. Se le farmacie su territorio distribuissero il farmaco gratis paradossalmente il Ssn risparmierebbe. Dunque non sono molto sicuro del fatto che passare dalla farmacia costi necessariamente di più che passare attraverso l'Asl».
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