Sanità

mag32022

Covid, scoperte citochine predittive di gravità della malattia. Lo studio italiano

Covid, scoperte citochine predittive di gravità della malattia. Lo studio italiano

Un team di ricercatori italiani ha identificato un pannello di citochine che possono aiutare a prevedere quali pazienti Covid-19 sono a rischio di malattia grave


Una nuova ricerca italiana presentata al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive, che si è appena svolto a Lisbona (23-26 aprile), ha identificato un pannello di citochine che possono aiutare a prevedere quali pazienti Covid-19 sono a rischio di malattia grave. Una reazione eccessiva del sistema immunitario con livelli alti di citochine produce uno stato di infiammazione dannoso che può portare a insufficienza d'organo e morte nei pazienti con Covid-19. Non è noto, tuttavia, quali citochine guidino il processo. Essere in grado di misurare i livelli di queste citochine quando i pazienti vengono ricoverati in ospedale consentirebbe di identificare quelli con la prognosi peggiore e di personalizzare la loro terapia.

Marcatori di infiammazione utili per definire il rischio

Emanuela Sozio, della Clinica Malattie Infettive dell'Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, e i colleghi del Dipartimento di Medicina di Laboratorio, hanno condotto uno studio retrospettivo su 415 pazienti (65,5% maschi), ricoverati con Covid-19, tra maggio 2020 e marzo 2021. La coorte comprendeva pazienti con malattia di tutti i livelli di gravità. I pazienti, che avevano un'età media di 70 anni, sono stati classificati come affetti da malattia lieve/moderata o malattia grave/critica, secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. I livelli sierici di un ampio pannello di citochine sono stati misurati al momento del ricovero e confrontati con i risultati, in combinazione con altri biomarcatori come la proteina C-reattiva (CRP) e pro-adrenomedullina medio regionale (MR-proADM). I ricercatori sono stati in grado di costruire diagramma di flusso che ha permesso loro di prevedere quelli a rischio di un esito negativo. I dati suggeriscono che oltre ai noti marcatori infiammatori come CRP e IL-6, un pannello di altre citochine come IP10/CXCL10, sIL2Ra e IL-10 potrebbero aiutare a stratificare i pazienti Covid-19.

Eccessiva risposta immunitaria

In particolare, l'analisi ha rivelato che alti livelli di IP-10 (proteina 10 indotta da gamma interferone) al momento del ricovero possono segnalare un'eccessiva risposta immunitaria che può portare il paziente a sviluppare fibrosi polmonare e richiedere l'intubazione. Un'ulteriore scoperta è stata che alti livelli di IL-6, una citochina pro-infiammatoria, possono essere accompagnati da livelli elevati di sIL2Ra e IL-10, che hanno un ruolo antinfiammatorio. Questo è importante, perché in questi casi, i farmaci immunosoppressori normalmente usati per trattare il Covid grave potrebbero fare più male che bene. I ricercatori concludono: "Non è sempre possibile determinare quali pazienti Covid-19 hanno la prognosi peggiore, soprattutto nella fase iniziale. Sta diventando sempre più chiaro, tuttavia, che prima trattiamo l'infiammazione eccessiva, più è probabile che la disattivi in modo rapido e definitivo, evitando così danni irreversibili agli organi. Il nostro lavoro può aiutare a selezionare i pazienti con prognosi peggiore che devono essere ricoverati in unità a più alta intensità di cura, nonché potenzialmente aiutare a personalizzare il loro trattamento".

Dott. Paolo Levantino
Farmacista clinico e giornalista scientifico

Fonti:

https://drive.google.com/file/d/1EIuqQsrBLrKZyMk-sOSQFdkXIAwzJ59y/view
discuti sul forum

ANNUNCI SPONSORIZZATI


Download Center

Principi e Pratica Clinica
Nicoloso B. R. - Le responsabilità del farmacista nel sistema farmacia
vai al download >>

SUL BANCO


chiudi