nov122014
Crisi e multicanalità spingono filiera salute e benessere verso evoluzione
I profondi mutamenti del quadro economico degli ultimi anni ha causato un notevole impatto anche nel mondo della salute, quindi sui consumatori, nelle farmacie, poi a monte nella distribuzione intermedia e nell'industria. Il tema è stato affrontato ieri da Paolo Bertozzi, di TradeLab, in un seminario organizzato a Milano da FederSalus. «Negli ultimi 6 anni, punto di riferimento per l'inizio della crisi, tutti i settori merceologici hanno fatto registrare un notevole calo» premette Bertozzi. «In sanità, nel complesso le spese hanno fanno registrare una doppia tendenza: da un lato un calo dell'8,1% in medicinali e articoli sanitari mentre è cresciuta la spesa per il benessere e la cura della persona». A ridurre i fatturati ha contribuito la concorrenza multicanale. «Da una nostra indagine sul comportamento dei consumatori in farmacia» prosegue Bertozzi «abbiamo visto che il 34,7% degli osservati ha interagito con prodotti presenti su attrezzature e/o materiali, ma la permanenza è ancora molto bassa (in media 2 minuti e 40 secondi)». Inoltre i consumatori sono sempre più "multicanalizzati digitali", sia per l'informazione che per gli acquisti, anche se sono disposti a riconoscere al farmacista un posizionamento professionale ("premium"). «Per affrontare il nuovo contesto competitivo e mantenere i livelli di redditività» spiega Bertozzi «le farmacie sono contemporaneamente alla ricerca sia di soluzioni di efficacia (con un mix merceologico e di servizi per cercare di differenziarsi dal format della classica farmacia e distinguersi dagli altri canali, aumentare il livello di servizio e fidelizzare la clientela), sia di soluzioni di efficienza (con economia di scala basate sui networking di marketing o gruppi di vendita) per abbassare i costi». La distribuzione intermedia ha un'evoluzione simmetrica: al tradizionale ruolo logistico e di aggregazione degli acquisti, grossisti e cooperative cercano di affiancare attività di marketing per supportare le nuove esigenze delle farmacie e proporsi all'industria come partner per progetti "go to market". L'industria - conclude Bertozzi - di fronte a un canale più articolato e complesso e a un mercato non più omogeneo e meno "ricco" deve saper cambiare e agire per far riprendere i mercati, sviluppando quote di mercato in categorie di consumatori dai "numeri" favorevoli con l'obiettivo più generale di mantenere il canale "premium" pur nella sua evoluzione».
Arturo Zenorini