Sanità

dic232011

Croce risponde sul contributivo: dalla misura pensioni più povere

Un eventuale passaggio al contributivo dal primo gennaio impoverirebbe le pensioni dei farmacisti. Per arrivare a 1.600 euro mensili sarebbe necessaria una contribuzione soggettiva sul reddito non inferiore al 30% e un innalzamento dell’età pensionabile. Così Emilio Croce, presidente Enpaf, risponde a Pasquale Sechi, presidente di Federfarma Oristano, che su Farmacista 33 aveva invocato il passaggio a questo sistema per tutti gli iscritti come misura far fronte al declino della spesa farmaceutica Ssn e all’equilibrio a 50 anni e proposto la revisione di alcune regole dell’ente. «La destinazione ad personam, ovvero a farmacia, del contributo oggettivo e solidaristico dello 0,90%, così come proposto da Sechi, non può essere indicata come soluzione immediatamente praticabile per perseguire un migliore trattamento pensionistico: cambiare le leggi è potestà del legislatore, non certo del consiglio di amministrazione dell’Enpaf». Inoltre, «tale forma di contribuzione è versata globalmente dalle Asl e sono tante le aziende inadempienti». La proposta «rischia di acuire tensioni intercategoriali e intergenerazionali», mentre sarebbe più opportuno «tracciare un percorso autenticamente condiviso e soprattutto concretamente praticabile per migliorare la nostra previdenza».


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