dic202013
Cure integrate riducono consumo di farmaci
L’approccio integrato in medicina, basato sull’abbinamento delle terapie convenzionali con l’omeopatia e l’agopuntura, è possibile, e determina un miglioramento della qualità della vita (QoL) dei pazienti con riduzione del consumo dei farmaci convenzionali. Lo testimoniano i risultati della sperimentazione avviata dal febbraio 2011 al Centro ospedaliero di Pitigliano (Regione Toscana, Usl 9 Firenze). Se ne è parlato a Roma, nel corso del XXII seminario nazionale su “La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia” che si è tenuto all’Istituto superiore di sanità (Iss). «Il nostro lavoro» ha spiegato la coordinatrice dello studio, Simonetta Bernardini, «presenta i risultati di due anni di esperienza svolta nel reparto di Medicina dell’Ospedale di Pitigliano, nel reparto di Riabilitazione neurologica e ortopedica di Manciano e negli ambulatori di Omeopatia e Agopuntura seguendo il modello di cure integrate». Al fine di documentare la riduzione della terapia convenzionale in conseguenza al trattamento integrato, spiega Bernardini, «gli effetti terapeutici dei protocolli messi a punto sono stati valutati mediante le 4 scale di valutazione specifiche per la riabilitazione (motricity index, trunk control test, nuova Barthel index, Groningen activity restriction scale [Gars]), la scala di Edmonton modificata per la sintomatologia, l’Sf12 e i questionari redatti dai pazienti in follow-up ambulatoriale per la QoL, e le schede di registrazione sull’utilizzo dei farmaci convenzionali». I dati emersi, conclude Bernardini, dimostrano «un netto miglioramento dei sintomi e della QoL anche in pazienti anziani con malattia multifattoriale, un recupero funzionale più elevato per i pazienti sottoposti a cure riabilitative (statisticamente significativo) e un incoraggiante riduzione del consumo di farmaci convenzionali per talune patologie croniche».