apr92015
Ddl concorrenza non è ancora in Parlamento. Mise: colpa delle relazioni tecniche
Sembrava che la firma del presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, avvenuta il 2 aprile scorso, avesse sbloccato definitivamente il Ddl concorrenza, approvato dal Consiglio dei ministri il 20 febbraio, ma per ora sull'approdo del testo alle Camere non ci sono novità. Si tratta di tempi particolarmente lunghi che, se da una parte aumentano le possibilità di "trattativa", i notai per esempio hanno ottenuto una modifica al testo, dall'altra sembrano quantomeno sospetti. A scansare ogni dubbio provvede, però, lo stesso ministero dello Sviluppo economico, che spiega come il ritardo sia dovuto alle cinque relazioni tecniche che devono, per legge, affiancare il testo. Le relazioni vertono su temi come il "quadro delle leggi nazionali e comunitarie" e "l'incidenza delle norme proposte sui regolamenti vigenti". Temi di peso che richiedono evidentemente tempi lunghi di elaborazione. Dal Mise rassicurano che nei prossimi giorni il Ddl Guidi arriverà alla Camera, dove negli auspici del ministro il testo andrà migliorato, con riferimento all'allargamento della Fascia C anche fuori dalla farmacia. Nel frattempo approda alla Segreteria tecnica del ministero
Carlo Stagnaro, nome noto a chi segue il tema delle liberalizzazioni visto che è stato sinora direttore ricerche e studi dell'Istituto Bruno Leoni. Peraltro lo stesso Stagnaro collaborava già con il Mise per attività di comunicazione e informazione istituzionale per le materie connesse al settore della regolazione dei mercati, dell'economia e dell'energia.
Marco Malagutti