mag142013
Debiti Pa, salta la tassa sulle sigarette elettroniche
Via libera della Commissione Bilancio della Camera al decreto legge sui debiti della P.a. Il provvedimento, che scade ai primi di giugno e deve ancora passare all'esame del Senato, sarà da oggi all'esame dell'Aula di Montecitorio. E con il via libera salta la ventilata introduzione dell’accisa per le sigarette elettroniche, le e-cig. Ma per coprire un emendamento al decreto debiti Pa, arriva un mini taglio da 15 milioni al fondo calo tasse, riduzioni per alcuni ministeri e, dal 2015, un calo dei fondi per l'editoria (17,35 mln) e per i paesi in via di sviluppo (20 mln).
Alla fine ha prevalso, perciò, la valutazione che, se non c'é la dimostrazione empirica che la quantità di nicotina presente nelle sigarette elettroniche è assimilabile a quelle normali e sul fatto che l'uso della sigaretta elettronica non può essere terapeutico, non ci sarà alcun intervento. Sarebbe stata una tassa «completamente sbagliata» secondo Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di oncologia medica dell’Istituto tumori di Aviano. «Il fatto che vi sia un calo della vendita di tabacco dovrebbe essere accolto con grande favore e non invece far pensare ai minori introiti per le tasse. Le malattie associate al fumo, quelle oltre che oncologiche anche cardiovascolari e polmonari, fanno spendere allo stato italiano sicuramente molti più soldi per le malattie correlate di quanto ne possa ricavare dalle tasse, oltre all’ovvio impatto umano. Il minor utilizzo di tabacco in Italia sembra essere dovuto all’uso delle sigarette elettroniche, che sono degli strumenti contenenti nicotina utilizzati per liberarsi dal tabagismo, e sembrano essere quelli più efficaci in quanto hanno come punto forte la gestualità, uno degli elementi chiave della dipendenza psicologica dal fumo. Anche se non esiste ancora un dato sulla sicurezza assoluta delle sigarette elettroniche è ovvio che senza sostanze cancerogene le sigarette elettroniche sono certamente meno dannose che le sigarette tradizionali».