Politica e Sanità
24 Marzo 2017Non solo prevedendo la possibilità di coinvolgere le farmacie nella erogazione alla popolazione colpita da sisma dei medicinali normalmente oggetto di distribuzione diretta, da parte delle Regioni, attraverso un piano straordinario, c'è un riconoscimento del loro ruolo, ma c'è anche una presa di consapevolezza del disagio che il paziente può avere, soprattutto in alcune situazioni, a raggiungere ospedali o servizi territoriali di Asl e l'affermazione, ancora una volta, del fatto che la capillarità delle farmacie sia lo strumento per essere vicini ai cittadini.
Con queste parole Alfredo Orlandi, presidente Sunifar, accoglie la notizia dell'ok quasi all'unanimità (un solo voto contrario) da parte della Camera dei Deputati al cosiddetto emendamento Tancredi al Decreto-Legge Terremoto, che ora approderà in Senato, a favore delle popolazioni colpite dal sisma del Centro-Italia. L'emendamento, modificato rispetto alla sua versione originale, riguarda le zone colpite da eventi sismici nell'arco temporale 2016-2017 e dispone che, «al fine di superare le criticità connesse alla distribuzione dei farmaci alla popolazione colpita da sisma, con riferimento particolare ai comuni sotto i 3000 abitanti, le Regioni, senza nuovi o maggiori oneri, entro il 30 aprile debbano predisporre un piano straordinario di erogazione dei farmaci da presentare alla commissione permanente dei lea che si deve esprimere entro il 15 maggio. In tale piano si illustrano le modalità organizzative per la distribuzione del farmaco alla popolazione, anche prevedendo che i medicinali normalmente oggetto di distribuzione diretta da parte delle Asl possano essere distribuiti temporaneamente dalle farmacie convenzionate».
Il tutto secondo «le modalità e condizioni previste dalle intese sottoscritte a livello locale» sulla Dpc. Ora, continua Orlandi, «la palla passa alle Regioni e alle associazioni locali che dovranno darsi da fare per garantire il passaggio regionale. Ci fa piacere poi che il provvedimento non riguardi in via esclusiva, ma preferibilmente, le rurali sussidiate, perché questo ci dà la possibilità di allargare la disposizione anche agli altri comuni». In ogni caso, «l'emendamento rappresenta uno dei tasselli del nostro programma di misure a sostegno della ruralità. Qualcosa si sta muovendo, anche se con i tempi della politica. Per quanto ci riguarda continuiamo a lavorare a testa bassa».
«Le farmacie» dichiara Annarosa Racca, presidente di Federfarma, in una nota congiunta «hanno svolto un lavoro importantissimo nelle zone colpite dal sisma, mettendosi a disposizione della popolazione fin dalle prime ore dopo le terribili scosse dei mesi scorsi e continuando a fornire farmaci e assistenza in condizioni di enorme disagio e in situazioni di fortuna. L'emendamento riconosce questo impegno e dà alle farmacie rurali dei territori colpiti la possibilità di svolgere il proprio ruolo in modo ancora più efficace». «I farmacisti rurali» conclude Orlandi «anche in occasione del terremoto hanno confermato la loro funzione indispensabile e lo spirito di sacrificio con cui quotidianamente assistono la popolazione in zone disagiate. Si confida ora che le Regioni, in stretta collaborazione con le organizzazioni regionali di Federfarma, colgano appieno quello che è stato l'unanime consenso politico per confermare sempre più la vicinanza dello Stato ai cittadini attraverso la farmacia capillare sul territorio. Solo in questo modo si va realmente incontro alle esigenze di una popolazione già duramente provata».
Francesca Giani
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