Sanità

mar62019

Diabete, Sid: disparità di accesso a cure e presidi. Limitazioni maggiori in E. Romagna e Veneto

Diabete, Sid: disparità di accesso a cure e presidi. Limitazioni maggiori in E. Romagna e Veneto
Troppe differenze fra Regioni nella regolamentazione dell'accesso a presìdi e farmaci per il diabete, particolarmente spiccate per i medicinali appartenenti alle classi più innovative, con differenze che raggiungono il 607% per il costo delle lancette pungi dito tra Piemonte e Liguria e del 412,5% nel costo degli aghi tra Liguria e Lazio. È questo il quadro che emerge dall'indagine della Società italiana di diabetologia (Sid), illustrata nel corso della conferenza stampa di presentazione del congresso 'Panorama Diabete' che si terrà a Riccione dall'8 al 13 marzo.

Per quanto riguarda i farmaci non tutti sono rimborsati in tutte le Regioni. In particolare, Emilia-Romagna e Veneto hanno adottato delibere volte a porre limitazioni quantitative all'uso dei farmaci innovativi in aggiunta ai criteri di restrizione della rimborsabilità già definiti dall'Agenzia del farmaco. In Emilia-Romagna, inoltre, la distribuzione dei farmaci appartenenti alle classi più innovative viene effettuata esclusivamente dalle farmacie degli ospedali (Distribuzione diretta) e non dalle farmacie territoriali. Differenze anche nella rimborsabilità, modalità di accesso e costo dei dispositivi per il controllo del diabete (reflettometri, strisce reattive, pungidito, aghi da penna di insulina). Qualche esempio: per pazienti con diabete 1, il limite massimo di strisce erogabili a totale carico della Regione va da 25 strisce/mese in Sicilia a 250 strisce/mese in Abruzzo, Molise e Toscana. Per pazienti con diabete 2 in terapia con insulina basale, invece, il limite massimo di strisce erogabili a totale carico della Regione va da 25 strisce/mese nelle Marche, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Veneto e Trentino-Alto Adige a 90 strisce/mese in Liguria. Quanto alla prescrizione dei farmaci, in 5 Regioni (Liguria, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Calabria) tutti i centri diabetologici sono autorizzati alla prescrizione, in 3 Regioni circa il 75% dei centri, in una Regione circa il 50%, in 3 Regioni circa il 25% e in 4 Regioni sono autorizzati solo pochi centri (Lazio, Piemonte, Puglia, Veneto). Altra criticità è legata alla sindrome del piede diabetico, una complicanza che colpisce fino al 15% dei diabetici: nonostante i numeri, la distribuzione di ambulatori podologici nei Centri di Diabetologia è tuttora a macchia di leopardo, anche se in lieve aumento rispetto al 2016. Solo in Friuli-Venezia Giulia e Liguria il 100% dei Centri effettua ambulatorio podologico. Ed a macchia di leopardo è pure la legislazione regionale sul diabete, mentre la rete informatica, che permetterebbe una gestione ottimale e integrata con i medici di famiglia è, denuncia la Sid, «ancora praticamente assente».

«Questo lavoro - afferma Francesco Purrello, presidente della Sid - nasce dalla considerazione che, come noto da tempo, esiste in Italia una notevole variabilità interregionale nella gestione della malattia diabetica. Fino a oggi, tuttavia, tali informazioni non erano state raccolte, analizzate e misurate in modo sistematico cosa che invece viene fatta nella nostra indagine. Il documento non intende proporre classifiche di merito tra regioni più o meno virtuose, ma fornire spunti di riflessione in un'ottica pienamente propositiva».
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